lunedì 1 novembre 2010

La governance duale per l'ASI: applicazione del decreto di riordino o scorciatoie statutarie?

Giornate importanti e cruciali per lo spazio italiano e la sua agenzia.

Il Gotha spaziale dell’ASI e delle industrie e molti  giornalisti sono presso la  rampa di lancio di Vanderbergh per attendere il lancio del quarto gioiello della costellazione Cosmo-Skymed  da più di un miliardo di euro :lancio nuovamente rinviato per il capriccio del riscaldatore del serbatoio del Delta che contiene ossigeno liquido.
In contemporanea o quasi il Ministro Gelmini conferma luce verde al Piano decennale dell’ASI che dovrebbe essere approvato l’11 novembre dal Consiglio di Amministrazione dell'Asi, allargato ai cinque "saggi" individuati dal ministero.

Una parte importante dei finanziamenti complessivi 7 miliardi di euro e cioè il  33% dovrebbe essere dedicato, secondo i Vertici dell'ASI, alle osservazioni della terra mentee il 37% alla la scienza ed il rimanente 30% ripartito fra telecomunicazioni e lanciatori  e il contributo per la Stazione Spaziale Internazionale.

Il Ministro Gelmini coglie ancora una volta l’occasione, come è riportato dalla stampa, per intessere le lodi dell’ASI, considerato un modello a cui dovranno fare riferimento gli altri Enti di ricerca.

Il Ministro ritorna sulla necessità della governance duale per gli Enti vigilati dal MIUR e di cui è atteso un nuovo”look” per la fine dell’anno.

A giudizio del Ministro accanto a un presidente espressione del mondo scientifico, serve un direttore generale autonomo per far funzionare al meglio quell'ente. Istituiremo un tavolo per la semplificazione delle procedure", perché "troppe volte le imprese avviano progetti di ricerca, ma le lungaggini burocratiche scoraggiano gli investimenti", ha aggiunto Gelmini.


Se le cose stanno così il modello di riferimento dell’ASI dovrebbe necessariamente cambiare il suo assetto istituzionale perché il neo Presidente, stando alle parole del Ministro, dovrebbe appartenere al mondo scientifico.(ed in Italia molti sono a poter ambire a questa prestigiosa carica a cominciare da 2 componenti del consiglio di amministrazione attuale dell’ASI)

Tutto ciò è valido, sempre che il Ministro non sia orientato invece a cercare scorciatoie statutarie per l’ASI che consentano di cambiare tutto per non cambiare proprio alcunché.

















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