lunedì 13 dicembre 2010

Quale futuro per il lanciatore Vega?

Nella strategia spaziale di ogni Paese un tema dominante è rappresentato dall’accesso indipendente allo spazio, cioè la capacità di poter mettere in orbita in modo autonomo satelliti.
Questa esigenza si trova anche nel piano spaziale decennale recentemente approvato dal consiglio d’ammnistrazione dell’ASI con la benedizione del Ministro Vigilante.
Si rileva infatti  in quel documento come L’Italia abbia contribuito in maniera significativa allo sviluppo ed al successo della filiera dei lanciatori europei Ariane.
“Le importanti ricadute tecnologiche ed industriali del settore hanno consentito infatti all’ASI di avviare, in ambito ESA, nel 2000 un programma di sviluppo e realizzazione del lanciatore di classe media, Vega, progettato in Italia di cui l’industria italiana detiene il ruolo di leader.”
Il Vega in particolare prevede in ESA un impegno maggiore del 70% da parte dell’Italia con il coinvolgimento della società ELV compartecipata da ASI ed AVIO.
Questo programma sembra andare tuttavia a corrente alternata: proprio recentemente infatti il software di controllo di volo e cioè una vera tecnologia critica è stato bloccato dalla Francia che non ne ha consentito l’esportazione, come si pone in evidenza nello stesso piano decennale dell’ASI.
Ciò può comporta inevitabilmente ritardi nella programmazione ed ulteriori aggravi nei costi non è facile saperne la reale consistenza.
E’ pertanto legittimo domandarsi e con forza  quale sia l’attuale situazione del Vega ormai al di fuori della schedula prevista ed in particolare quali sono i reali esborsi finanziari da imputare all lanciatore Vega con particolare riferimento anche agli ulteriori aggravi di spesa da parte italiana.
A tutto ciò si aggiunge ed non è di poco conto la forte competizione esplicata da parte della società russo- tedesca Eurockol :infatti sembra che possano essere utilizzatii i lanciatori Rockot al posto del Vega per il lancio dell future sentinelle GMES.
Nel caso in cui nella scelta fosse favorito da parte dell’ESA Eurockot, vi sarebbe un evidente e consistente spiazzamento nel mercato ed addirittura in Esa del lanciatore il cui coordinamento nell’Agenzia spaziale europeo è  da anni sotto la responsabilità di un Direttore Italiano.
Questa situazione è giustamente di preoccupazione e non poco del Governo italiano .
Ed allora tutti questi eventi certamente non positivi non possono essere trascurati e di conseguenza si impone estrema chiarezza e trasparenza su questo lanciatore in cui è fortemente impegnato in ESA il nostro Paese.

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