lunedì 15 marzo 2010

Lo spazio ed Edoardo Amaldi

Quando si parla di Edoardo Amaldi, il pensiero va subito ai “ragazzi di via Panisperna di Enrico Fermi",ai determinanti contributi che egli ha dato alla fisica delle particelle, allo studio degli elementi subatomici della,alla promozione della realizzazione dei primi acceleratori di particelle ed all’approfondimento dei fenomeni magnetici e delle onde gravitazionali
Ma non è soltanto questo| Per gli addetti ai lavori delle attività spaziali è d’obbligo ricordare il grande impulso che Enrico Fermi ha dato ai programmi spaziali.
E non è un caso che l'ATV (Automated Transfer Vehicle), considerato il più innovativo veicolo di trasporto nello spazio, per decisione dell’ESA sarà dedicato in questi giorni al fisico Edoardo Amaldi.
Non dimentichiamo infatti che Amaldi,insieme ad altri colleghi internazionali, ha contribuito a far nascere la prima organizzazione europea per la ricerca spaziale oggi denominata ESA.
Senza di lui e senza il pioniere dello spazio italiano Luigi Broglio si può dire che oggi non solo non vi sarebbe l’Agenzia spaziale europea a cui l’Italia partecipa come terzo contribuente, ma anche che l’italia non sarebbe diventato il terzo paese al mondo a mettere in orbita un proprio satellite, dopo l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti.
Edoerdo Amaldi inoltre può essere considerarto uno dei maggiori promotori della Agenzia spaziale nazionale, istituita nel 1988 per il coordinamento a livello nazionale delle attività spaziali italiane.
Si impegnò fortemente, quando fu fondata l’agenzia spaziale nazionale, nella difesa dello sviluppo dei programmi di ricerca scientifica che , nella legge del 1988, fu statuito non dovessero essere inferiori in termini di finanziamenti inferiori al 15%degli interi finanziamenti statali.
La problematica della ripartizione tra finanzimenti destinati ai centri universitari di ricerca e quelli destinati alle industrie rimane invero rimane una problematica assai critica perché certamente uno dei punti di di maggiore attenzione è quello di definire il giusto equilibrio tra ricerca fondamentale ed applicativa tra soggetti scientifici ed industriali.
Magari oggi vi fosse un altro Edoardo Amaldi che ho avuto modo di conoscere quando furono gettate le basi dell’Agenzia spaziale Italiana!
Avremmo oggi più chiarezza nell’organizzazione spziale italiana che ha senza dubbio bisogno di rinnovata autorevolezza, proprio in questo momento in cui si dovrà definire il nuovo statuto dell'Ente di ricerca spaziale nel quadro di riordino di tutti gli Enti di ricerca.

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