giovedì 4 febbraio 2010

Per tornare alle questioni di casa nostra

In questi giorni tutti i giornali nazionali ed internazionali parlano giustamente delle svolte epocali in campo spaziale provocate dalle decisioni del governo statunitense in materia.
Altrettanto interessanti e rilevanti sono i riferimenti nei quotidiani di questi giorni alla presunta collaborazione di un'industria nazionale e segnatamente la Gavazzi space con l'agenzia spaziale iraniana per la realizzazione del satellite Mesbah, problematica così delicata da essere trattata ,sia pure a margine dei colloqui ufficiali, dal Premier Berlusconi con le autorità del governo israeliano, secondo quanto riportato dai giornali.
Spostiamo tuttavia i riflettori sulle cose della ricerca italiana e concentriamo l'attenzione sulla recente pubblicazione del decreto legislativo di riordino degli Enti di ricerca tra cui il consiglio nazionale delle ricerche, l'agenzia spaziale italiana, l'istituto nazionale di astrofisica.
E' un decreto che pone sostanzialmente tutti gli Enti alla stessa stregua, dimenticando che questi Enti hanno connotazioni diverse e ruoli distinti.
In questa logica purtroppo non sono poste in evidenza le peculiarità dei singoli soggetti.
Dal punto di vista procedurale il decreto di riordino prevede la redazione dei singoli statuti, entro 6 mesi dalla entrata in vigore del decreto stesso e cioè il 16febbraio prossimo, da parte di consigli di amministrazione decaduti in base alla legge , con l'integrazione di esperti del Ministro dell'istruzione, Università e ricerche.
Il caso dell'agenzia spaziale italiana è ancora più critico, in quanto il redigendo statuto, in base al decreto di riordino,dovrebbe essere deliberato, previo parere del consiglio scientifico in carica.
Si dà il caso tuttavia che l'ASI non abbia al momento alcun consiglio scientifico e quindi la redazione dello statuto potrebbe essere viziato nella sua procedura.
Con queste premesse comunque dovrà in pochi mesi essere definito uno statuto chiaro in cui siano ben delineati i molteplici ruoli dell'Agenzia spaziale italiana.
In questo contesto non è da escludersi peraltro che si sviluppi una febbrile attività da parte di molti nell'avanzare candidature autoreferenziate per i ruoli di presidente e consiglieri di amministrazione.
Tornando al quadro complessivo del riordino degli Enti di ricerca merita un'apprezzabile notazione la posizione assunta dal presidente del CNR di avviare incontri con i responsabili dei vari dipartimenti utili per la messa a punto del nuovo statuto del Consiglio nazionale delle ricerche.
Si spera che tale procedura sia portata avanti concretamente anche in ASI, in quanto finora non sembra purtroppo che al momento sia ancora stato definito il piano triennale della strategia spaziale.
Insomma molta acqua dovrà passare sotto i ponti con la speranza che, come spesso accade, non si faccia soltanto "ammuina"(per dirlo in napoletano) per poi lasciare tutto come prima nel quadro complessivo della ricerca e sviluppo nazionale.

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