mercoledì 30 marzo 2011

La complessa macchina delle nomine negli Enti di ricerca si mette in moto!

Si rileva da fonti ufficiose autorevoli che si è in attesa della pubblicazione dei nuovi statuti dei 12 enti di ricerca vigilati dal Miur, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, addirittura con un supplemento della Gazzetta Ufficiale.
Al tempo stesso sono diramati anche i nomi dei componenti del Comitato che dovrà indicare al ministro Gelmini una rosa di candidati alla presidenza e ai consigli di amministrazione dei medesimi Enti.
Si tratterebbe, sempre secondo le medesimi fonti, di Gaetano Lombardi, ordinario alla Federico II di Napoli, di Carlo Perno e Angelo Spena, entrambi ordinari a Tor Vergata, di Francesco Salamini, ordinario e presidente del Comitato scientifico del Parco Tecnologico Padano, e, infine, di Pasquale Pistorio, già vice presidente di Confindustria, con delega all’Innovazione e alla Ricerca.
Si ricorda peraltro che Pistorio aveva fatto parte a suo dempo della Commissione che aveva indicato al Ministro dell’epoca cioè Mussi la rosa di nomi di cui faceva parte l’ex Presidente dell’ASI Bignami che , subito dopo la nomina dell’attuale Ministro Gelmini fu sostituito dall'attuale il Presidente Saggese.
Spetterà a loro il non facile compito di disegnare l’organigramma di vertice della ricerca pubblica. E' quindi un comitato unico che dovrebbe indicare anche i Vertici dell'ASI
In tal caso il condizionale è sempre d’obbligo perché sembra che l’ASI abbia sempre goduto di corsie preferenziali.

Basta riferirsi al finanziamenti che il Miur destina a questo Ente di ricerca per programmi che sovente non attengono alla sfera della ricerca e sviluppo per rendersene conto.
Ovviamente la notizia è ufficiosa e quindi è necessario attendere il decreto ufficiale del Miur in materia.
Sarà tra l’altro importante sapere se vi sarà un bando pubblico con precise presentazioni delle domande da parte dei candidati e chiare regole del gioco,
Insomma vi è un’esigenza di trasparenza invero spesso invocata, ma altrettanto spesso non rispettata.

martedì 29 marzo 2011

Ma tre è maggiore di due!

Ci domandavamo nel recente articolo del 20 marzo u.s.,dopo aver fatto alcune considerazioni sulla sostanza delle nomine, quale fosse sull’argomento il pensiero del ministro Vigilante al riguardo.
La risposta ufficiale non si è fatta attendere ed infatti nella recente new, comparsa sul sito del  MIUR,si dice testualmente che "Il numero di Direttori italiani passa quindi da due a tre. Si tratta di un risultato storico del governo italiano in ambito internazionale che testimonia il forte impegno nell’Agenzia Spaziale Europea e conferma il successo già ottenuto con la scelta di Napoli come sede del Congresso Internazionale di Astronautica (IAF) del 2012. "
A nostro modesto avviso sembra proprio il contrario.
l’Italia, infatti,oltre ad aver perduto il direttorato dell’esplorazione umana che è stato rafforzato e conferito ad un tedessco,ne ha acquisito due minori,più una riconferma di due anni per un direttorato quello dei lanciatori il cui ambito di competenza è oggettivamente influenzato fortemente dai francesi.
La struttura ESA che emerge da questi cambiamenti conferma quindi la tendenza al bipolarismo franco-tedesco: ai primi i lanciatori, ai secondi le esplorazioni umane.
Per di più l’Italia puntava ambiziosamente al direttorato della scienza, ma il tutto con successo veramente nullo.
In termini aritmetici 3 è tuttavia maggiore di due e quindi il MIUR può essere più che soddisfatto.

lunedì 28 marzo 2011

L'impiego dei satelliti Cosmo-Skymed sulla Libia

Non ci troviamo al cinema a vedere un film di guerra in cui sono dispiegate forze aeronavali e satelliti spia.

Siamo nella realtà del "teatro libico" in cui tra l’altro 12 sono i satelliti radar, in grado di rilevare immagini giorno e notte e attraverso le nubi, puntati sullo scenario della guerra in Libia: appartengono a Canada, Germania e Italia. Questi ultimi fanno parte del programma duale Cosmo Sky-Med, utilizzato a scopo civile e di difesa e finanziato da Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e ministero della Difesa.
I satelliti italiani passano sulla Libia ogni sei ore e sono in grado di acquisire immagini con un grande dettaglio. A scopi civili e' possibile arrivare ad una risoluzione di un metro, ma a scopi militari si puo' scendere molto al di sotto del metro.
Ciò non sembra affatto inusuale perché è ben noto come il sistema satellitare Cosmo.Skymed sia di concezione duale e quindi per applicazioni militari e civili.
Ormai da tempo il MIUR finanzia sistemi non solo di ricerca, ma anche a carattere operativo civile e militare.
Vi è un dibattito in corso sulla giustezza di queste scelte strategiche portate avanti in primis dal MIUR.
Ed intanto come è riportato dalla stampa locale non poche sono le preoccupazioni e le inquietitudini per questo stato di cose nella regione Basilicata ed in particolare nel materano ove risiede il cento di geodesia spaziale che si interessa tra l’altro delle immagini provenienti dal sistema Cosmo Skymed.

Preoccupazioni infondate?

sabato 26 marzo 2011

Il progetto Galileo di navigazione satellitare ed i rapporti Italia-Francia

Il 23 marzo us, come è stato ampiamente riportato dalla stampa dedicata,il vice-presidente  della commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l'Industria, l'Imprenditoria e la Politica spaziale, ha incontrato i responsabili delle industrie europee impegnate nel progetto e il Direttore Generale dell’ESA che nel sistema Galileo fa sostanzialmente da braccio tecnico alla Comunità europea.

La riunione è stata molto importante ed il Vice Presidente Taiani , evidente preoccupato per lo sviluppo del programma Galileo che va da anni avanti a corrente alternata per le varie resistenze internazionali e più prettamente tecniche che ne rendono il percorso accidentato,ha richiesto dall’industria europea  una forte assunzione di responsabilità riguardo al contenimento dei costi ed al rigoroso rispetto degli impegni, anche temporali, per il buon successo di Galileo.

Tra i partecipanti alla riunione, basta verificare, vi erano tutti, proprio tutti i responsabili industriali, ma sarà un caso, non vi era alcun italiano, in quanto era presente per la Thales Alenia Space (Italia) il responsabile, il francese Reynald Seznec
Infatti come è noto la maggioranza dell’importante industria manifatturiera che assorbe i maggiori finanziamenti dell’ASI, è detenuta dalla Francia.
Sembra  peraltro che non vi abbia partecipato  la Telespazio che è competente degli aspetti gestionali e che presenta una maggioranza italiana nell’azionariato.
Ha un significato tutto ciò?
Potrebbe essere un'ulteriore conferma che l’Italia da anni, anche nell’Europa spaziale, sia ormai subordinata alla Francia e ciò con buona pace del piano spaziale decennale italiano che dedica cospicui finanziamenti alla Thales Alenia.
Questa situazione non è certo tra le migliori in un momento in cui soprattutto in politica estera e della Difesa sono ben nette le divergenze di vedute tra Italia e Francia.


mercoledì 23 marzo 2011

La Francia nell'azionariato delle industrie italiane.

In questi giorni in cui i rapporti tra Italia e Francia non sembrano proprio idilliaci nella gestione della vicenda libica, vi è un gran parlare della scalata francese alle industrie italiane, come ad esempio la Parmalat.

Non molto diversa è la situazione delle maggiori industrie spaziali italiane in cui da anni  è forte nell’azionariato la presenza francese.
La problematica non è nuova ed a lungo andare non si può affatto escludere di essere “strangolati” dai partners francesi.

E’ recente peraltro un ulteriore rafforzamento delle posizioni francesi e tedesche nel nuovo assetto organizzativo che relega l’Italia in posizioni meno importanti, se non altro per consistenza del budget.
Si assiste inoltre al predominio della Francia nel campo dei lanciatori Ariane e Vega, quest’ultimo di concezione italiana.
Sempre più capillare diviene inoltre la presenza francese nell' Unione Europea che si interessa del programma di navigazione Galileo e del GMES.
Che fare?

E’ arrivato  forse il momento di ripensare ad una strategia italiana nel settore che abbia l’obiettivo reale di consolidare le capacità scientifiche, tecnologiche ed industriali del Paese. Una strategia che non sia più la sommatoria di programmi che rispondano agli interessi di questa o quell’altra industria.
Questo arduo compito non è solo di pertinenza dell’Agenzia Spaziale Italiana, ma anche è soprattutto delMIUR, del Ministero della Difesa e dell’economia cui spetta la sovrintendenza sulle attività spaziali.

lunedì 21 marzo 2011

Collaborazioni internazionali ad alto rischio.

Appare opportuno, riagganciandosi  a quanto già espresso nell'articolo del 22 febbraio 2011, citare nuovamente l'atto ispettivo parlamentare che esprime preoccupazioni sulla collaborazione Finmeccanica. Lybian investentment portfolio nel cui ambito fu inaugurata a suo tempo anche “una fabbrica di armamenti nell’aeroporto di Abou Aish”, poco distante da Tripoli, per costruire dispositivi per la difesa “da vendere liberamente in Medio oriente”
Ed ancora si poneva in evidenza che” sarebbe paradossale dovere assistere a conflitti armati in cui i nostri soldati si trovino a fronteggiare contingenti dotati di mezzi di provenienza italiana venduti per errore a chi non si doveva”.
Convenimmo su queste considerazioni che riconoscevano come inquietanti le collaborazioni con la Libia.
Forse siamo delle Cassandre, ma a distanza di qualche mese l’Italia si trova a partecipare nel rispetto della carta delle Nazioni Unite a raids sulla Libia certamente per "ragioni umanitarie e pacifiche” e per di più in questi giorni autorevoli esponenenti della Difesa italiana esaltano il fatto che il Sistema di satelliti Cosmo-Skymed, grazie ai suoi radar, sono operativi nel monitoraggio dello scenario libiche, del movimento di truppe e delle postazioni libiche.
Mai più nulla  quindi di complicato e delicato nella situazione dei rapporti italo libici ormai frantumati od almeno compromessi.
Certamente si può sostenere che  non era facile prevedere a suo tempo una tale inquietante deriva politico militare.
Vale tuttavia la pena di ribadire quanto già sottolineato nell’articolo del 22 febbraio 2011 e che cioè, limitatamente agli accordi spaziali,sarebbe necessario avviare collaborazioni con Paesi non stabili politicamente con prudenza in settori sensibili come quello spaziale.
Si intrecciano infatti molte volte relazioni internazionali ad ampio spettro con i Paesi di tutti i continenti senza verificarne la reale concretezza operativa.

domenica 20 marzo 2011

Le recenti nomine degli italiani a direttori dell’ESA: vittoria vera o di Pirro?


Ci siamo riservati nell’articolo del 17 marzo u.s. sull’esito delle tornata di nomine in ESA, di entrarne nel merito.
Anche questa volta, come accade sovente, a seguito di importanti decisioni, non vi è concordanza di vedute al riguardo e si riportano pertanto le posizioni favorevoli e contrarie.
Secondo i primi, l’Italia avrebbe ottenuto il massimo avendo ben 3 direttorati italiani in ESA,raggiungendo così una posizione del tutto ragguardevole per un Paese  come l’Italia terzo contributore in ESA.
Per i critici sarebbe soltanto invece una vittoria di Pirro avere acquisito in particolare il direttorato della strategia che non avrebbe alcun potere, in quanto non solo sarebbe strettamente subordinato al Direttore Generale ma anche del tutto privo di budget.
Per di più sia la candidatura italiana alle strategia sia quella della direzione del centro europeo di ricerca avrebbero superato il turno essenzialmente per il fatto che erano fortemente supportate dal Direttore Generale dell’ESA.
Una vera battuta d’arresto sarebbe stato inoltre vedersi sfumare il direttorato della scienza elemento strategico e di peso rilevante in ESA con budget rilevante e forti interessi industriali.
Probabilmente avrebbe giocato a sfavore  il fatto che il candidato italiano, pur avendo un curriculum professionale di tutto rispetto, non sia un astrofisico.
A prescindere comunque dalle considerazioni di merito, vi è da domandarsi se l’atteggiamento assunto dalla delegazione italiana in ESA  sia stato mai discusso dal consiglio di amministrazione dell’ASI e se sia stato concordato pienamente con il Ministro Vigilante.





venerdì 18 marzo 2011

Venti di guerra in Libia e l’impiego del sistema satellitare Cosmo- Skymed


In questi giorni in cui si va aggravando la situazione libica, i paesi occidentali si stanno preparando ad interventi adeguati sul territorio libico.
Come è largamente riportato da organi di stampa il governo italiano metterebbe
a disposizione dei caccia alleati le sue basi come Trapani Birgi perfettamente attrezzata per ospitare gli aerei radar Awacs che verranno utilizzati sulle acque del Mediterraneo per monitorare il dispiegamento delle forze nemiche, nonché Gioia del Colle, Grazzanise Aviano ed altre ancora.
Sarà probabilmente utilizzato anche il sistema satellitare Cosmo Skymed, che grazie ai suoi radar (in particolare il Cosmo-Skymed 4) è in grado di scattare 1.800 immagini al giorno ad alta risoluzione, anche di notte e in condizioni atmosferiche impossibili.
Le immagini  raccolte ed elaborate nella base aerea di Pratica di Mare sarebbero in grado di monitorare movimenti di truppe, localizzazioni e postazioni militari libiche, nonché impianti petroliferi, insomma dei veri e propri satelliti spia.
Se da un lato non si può che compiacersi per le altissime prestazioni del sistema Cosmo-Skymed, dall’altro si esprimono grandi preoccupazioni per i venti di guerra in Libia che coinvolgeranno nella complessa situazione anche l’Italia che si trova inevitabilmente , se non altro per posizione geografica ad essere il più esposto rispetto agli altri paesi occidentali.
L'ironia della sorte.
Qualche mese fa grandi accordi politici e commerciali tra Italia e Libia  ed oggi venti di guerra.










giovedì 17 marzo 2011

Le decisioni dell'ESA

A quanto è dato sapere, il Consiglio dell’ESA nel rispetto della tabella di marcia avrebbe nominato i nuovi responsabili dei direttorati dell’ESA che con il Direttore Generale Dordain guideranno per i prossimi anni l'Agenzia europea.
Per quanto riguarda l’Italia, oltre ad Antonio Fabrizi cui è stato prorogato il mandato di direttore dei lanciatori, hanno superato il turno Morsillo, come direttore delle strategie e Franco Ongaro per le tecnologie.
Cosimo la Rocca e Simona di Pippo non sarebbero quindi riusciti nel loro intento di diventare Direttori.
In termini numerici l’Italia sarebbe andata certamente bene.
Questa è la cronaca.
Si rimandano in data successiva considerazioni sul merito.

La Turchia ed i satelliti spia

La Turchia appare impegnata sempre con maggiore vigore nei programmi spaziali.
Ne parlammo già nell’articolo del 6 ottobre 2010  in cui si pose in evidenza il ruolo crescente del paese della mezzaluna in campo spaziale.
Si ritorna oggi sull’argomento, in quanto, proprio in questi giorni, si sarebbero sollevate preoccupazioni da parte israeliana sul fatto che nel 2013 andrà in orbita il satellite Gotkurk considerato un vero e proprio satellite spia che acquisirebbe dati anche su Israele.
Il satellite Gokturk, il cui costo è stimato in circa 250 milioni di euro, sarebbe in grado di fornire immagini di oggetti fino ad un diametro di 80 centimetri, superiore al livello attuale di 2 metri che appare essere la risoluzione più elevata oggi disponibile delle immagini del territorio dello Stato ebraico, grazie al fatto che nel 1997 un emendamento alle norme autorizzative del ministero della difesa americano aveva espressamente vietato la diffusione di immagini di Israele ad un livello di risoluzione più alto di quello disponibile presso fonti commerciali non-statunitensi.
Il satellite turco è peraltro il risultato di un accordo fra l'azienda turca fornitrice della difesa Aselsan e l'italiana Telespazio, una società controllata dalla Finmeccanica.
A tale proposito si sarebbe replicato da parte turca con l’osservazione non certo peregrina secondo cui anche la Turchia sarebbe da anni osservata da satelliti spia israeliani.
Si farebbe riferimento sulla base di quanto riportato da Jane’s Defence Weekly. al satellite israelianoOfek-9 lanciato nello spazio nel giugno 2010, che si aggiunge agli altri già operativi (Ofek-5 e Ofek-7), al satellite radar militare Texar-Polaris, in orbita dal 2008, ai satelliti commerciali-militari Eros-A ed Eros-B1 e al satellite Ofek-8, satellite radar in grado di operare ventiquattro ore al giorno e in ogni condizione climatica.
Vale la pena ricordare a proposito di satelliti di osservazione che l'Agenzia Spaziale Italiana ha avviato già da tempo un vasto programma di cooperazione in attività di spionaggio militare con l'Agenzia Spaziale Israeliana.

martedì 15 marzo 2011

Sono attese per il 17 Marzo le nomine dei Direttori in ESA.

In questi giorni prende inizio la discussione definitiva al consiglio dell’Agenzia spaziale europea per la nomina dei nuovi direttorati dell’ESA che fa seguito alla riorganizzazione dell’ESA approvata qualche mese fa.
Molto attesa è la decisione su una partita a scacchi avviata da mesi ed in cui partecipano molti candidati italiani.
Già in questo blog abbiamo trattato il tema su cui è peraltro è intervenuta anche la Stampa nell’articolo alta tensione per  le poltrone in ESA.
Ma chi sono i candidati italiani? A quanto è dato sapere a  prescindere da Simona di Pippo che si trova a fronteggiare nel direttorato delle operazioni spaziali abitate un belga ed un tedesco, in lizza sarebbe anche  Giuseppe Morsillo. attualmente nello staff del Direttore Generale dell'ESA, che si contenderebbe il direttorato delle strategie con un inglese
Cosimo La Rocca, proveniente dalla holding Finmeccanica ed attualmente appartenente allo Staff della Presidenza dell’ASI, come esperto di navigazione satellitare, sarebbe candidato invece  alla direzione  dei programmi scientifici dell’Agenzia europea
Sarebbe  ancora fluida la situazione nel direttorato delle tecnologie ove parteciperebbe per l’Italia Franco Ongaro  attuale dipendente dell'ESA.
Sicura è la riconferma a direttore dei lanciatori per Antonio Fabrizi che  porterà a termine il suo secondo mandato fino a compimento dei 65 anni.
La proposta sulle nomine da parte del Direttore Generale non potrà  non tenere della posizione delle delegazioni in ESA  e degli ovvi  equilibri geopolitici.
A quanto è dato sapere la nostra delegazione non sarebbe aliena dall’appoggiare il candidato la Rocca come direttore scientifico dell’ESA che non riscuoterebbe tuttavia simpatie da parte degli astrofisici  a cui fino ad ora è stato tradizionalmente assegnato il direttorato scientifico.
Vi è insomma anche il concreto rischio di restare a quota zero, prescindendo dalla posizione acquisita di Fabrizi
E ciò sarebbe estremamente grave per un Paese come l’Italia, da anni, terzo contributore in ESA.
Stiamo dunque a vedere!







lunedì 14 marzo 2011

Anche la regione Molise entra nel business spaziale

Nei giorni scorsi è stato riportata diffusamente soprattutto dai giornali locali l’iniziativa in campo spaziale della regione Molise, che, sulla base degli indirizzi programmatici dell'Unione Europea, da alcuni anni opera con determinazione nell'impostazione di una politica relativa allo spazio, all'innovazione, alla ricerca scientifica e al trasferimento tecnologico, settori che aprono scenari molto importanti per lo sviluppo industriale del territorio .
E’ stato recentemente costituito,come è stato posto in evidenza nei giorni scorsi ,da parte di autorità locali e dell’Agenzia Spaziale Italiana, c un Consorzio, con sede a Campochiaro, in provincia di Campobasso che vede la partecipazione della stessa Regione, dell'Università degli Studi del Molise, dell'Agenzia Spaziale Italiana e di Telespazio.
Il Consorzio sarebbe nato per la realizzazione del progetto di ricerca "Geosat Molise", finanziato, per l'importo complessivo di 20 milioni di euro, sempre dalla nostra Regione e dal Ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca.
La regione Molise quindi entra nel business spaziale in cui sono già presenti da tempo altre regioni come la Basilicata, il Piemonte, la Campania , la Calabria ed altre che hanno firmato accordi specifici con l’agenzia spaziale italiana.
I propositi sembrano ottimi perché testimoniano il crescente interesse delle regioni nel settore spaziale.
L’importante sarà tuttavia verificare la concretezza degli accordi già a partire dall’anno prossimo perché non è la prima volta che a grandi intese preliminari promosse con enfasi dalle autorità regionali, non seguano fatti concreti.
Staremo a vedere!

venerdì 11 marzo 2011

L’Agenzia Spaziale si dà alla lirica

E’ proprio confermato quanto già è stato posto in evidenza qualche mese fa su questo blog: L’ASI ha una forte vocazione alla lirica ed in particolare, come si apprende da organi di stampa, l’agenzia è uno sponsor insieme all’Intesa San Paolo del teatro Regio di Torino che si avvia a celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia il 18 marzo prossimo con la messa in scena dell’opera verdiana i "Vespri siciliani" con l’autorevole presenza del Capo dello Stato.
Sembra a prima vista lodevole che l’ASI si prodighi nel sostenere la cultura e specialmente quella lirica oggi più che mai deficitaria di fondi da parte dello Stato.Vi è da domandarsi tuttavia se la sponsorizzazione da parte di un Ente pubblico di ricerca come l’ASI insieme ad altri soggetti rientri completamento nell’alveo della regolarità.La questione sarà stata comunque esaminata, almeno si spera, dal collegio dei revisori dei conti dell’ASI cui spetta verificare la regolarità delle iniziative assunte dall’Ente.



mercoledì 9 marzo 2011

Anche Morfeo si interessa di spazio?

Non vi è da preoccuparsi. Non vi è un interesse mitologico allo spazio.
Si tratta soltanto di un bizzarro acronimo del progetto pilota portato avanti dall’ASi su Monitoraggio e Rischio da Frana attraverso dati Eo (Earth O.bservation)
Morfeo, scherzi a parte,avrebbe incentrato l’attenzione su quattro regioni ( Umbria, basilicata, Trentino e Lombardia)ed avrebbe anche consentito di esplorare le potenzialità del sistema cosmo Skymed per il monitoraggio di eventi geologici
Proprio in queti giorni si tiene a  Roma il wokshop finale del progetto che dovrebbe essere appunto un’utile occasione per presentare i risultati raggiunti e mettere insieme Enti detentori ed utenti finali e cioè l’ASI, la Comunità scientifica, le regioni interessate e il dipartimento dell proteione civile
Molto atteso è il responso della Protezione civile che ha il compito primario di intervenire nelle situazione d’allarme e come tale dovrebbe dare concrete indicazioni sul grado di maturità delle tecnologie di osservazioni della terra nel settore del rischio idrogeologico.
Insomma siamo nelle braccia di Morfeo e non certo per dormire!

domenica 6 marzo 2011

Agenzia Spaziale Italiana: un nuovo Presidente?

Si avvia lentamente la procedura per la nomina dei Presidenti degli Enti di ricerca, previa indicazione di una rosa di candidati al Ministro Vigilante da parte della commissione di valutazione che dovrebbe essere unica per tutti gli Enti.
E’ molto probabile che anche le nomine in ASI dovranno passare necessariamente sotto le forche caudine della commissione.
In tal caso la candidatura dell’’attuale Presidente che molto probabilmente intende essere riconfermato, secondo alcune interpretazioni, potrebbe non essere proponibile in applicazione del combinato disposto di quanto prescritto nel decreto legislativo
in vigore e la norma con il decreto del 5 giugno 1998, n. 204 secondo cui:

I presidenti degli enti di cui al presente comma possono restare in carica per non piu' di due mandati. Il periodo svolto in qualita' di commissario straordinario e' comunque computato come un mandato presidenziale.
Tutto ciò sempre che non vi siano pareri interpretativi diversi da parte dell’avvocatura dello Stato.
Ad ogni buon conto sembra che ad oggi non vi siano altre candidature oltre quella dell’attuale presidente e pertanto il search committee si potrebbe trovare anche nell’impossibilità di indicare al Ministro una rosa di candidati al Ministro.





venerdì 4 marzo 2011

Quali caratteristiche per un equilibrato search committee?

Tutti gli statuti degli Enti di ricerca sottoposti al riordino sono ormai approvati e  di imminente pubblicazione in gazzetta ufficiale.
Si avvierà pertanto in pochi giorni la procedura sul rinnovo dei vertici che si impernia, stando alle indicazioni del decreto legislativo di riordino, sulla ufficializzazione di un comitato di valutazione (search committee) unico per tutti gli Enti il cui il compito sarà quello di indicare al ministro una rosa di candidati idonei.(12 cinquine?)

Proprio in queste ore si susseguono i nominativi dei 4 o 5 componenti del comitato, su cui  è prematuro soffermarsi prima che siano ufficiali.
Ci auguriamo soltanto che le caratteristiche essenziali per una equilibrata composizione si riconducano fondamentalmente a garantire che il search committee sia veramente multidisciplinare.
Una concentrazione di esperti in scienze biologico mediche e di ingegneri e l’assenza di esperti in fisica sarebbe ad esempio molto strana in quanto molti Enti sono dedicati anche alle tematiche fisiche.
Sarebbe inoltre curiosa l’assenza di una rappresentatività equilibrata dal punto di vista geografico.
Ed ancora sarebbe inoltre sorprendente se non vi fosse in ossequio al principio delle pari opportunità una presenza femminile.
Probabilmente  si sfonda una porta aperta perché è nota a tutti la sensibilità del Ministro Gelmini su queste tematiche.

giovedì 3 marzo 2011

Si chiude la scuola aerospaziale fondata da Luigi Broglio.

Abbiamo già riferito in questo blog nell'articolo del 28 dicembre 2010  sulla vicenda della scuola di ingegneria aerospaziale, paventandone la chiusura.
Ebbene il TAR del Lazio, come era purtroppo prevedibile,ne ha sancito definitivamente la chiusura confermando la disattivazione della scuola deliberata dal senato accademico a partire dal 31 dicembre 2010.
Non dobbiamo né vogliamo certamente disquisire in questa sede su aspetti di natura giuridica di esclusiva competenza del tribunale amministrativo.
Desideriamo soltanto porre in evidenza che la chiusura della scuola è da ascriversi probabilmente anche a vicende accademiche interne all’Università della Sapienza.
Ancora una volta,e ciò accade troppo spesso in Italia che situazioni di tale genere ingenerino incresciose situazioni come quella attuale della chiusura della scuola aerospaziale romana.
Non è certamente un bel biglietto da visita a livello nazionale ed internazionale sancire l’atto di morte della scuola fondata da Luigi Broglio, il fondatore delle attività spaziali italiane.

martedì 1 marzo 2011

L’ASI e il CIRA dovrebbero entrare a far parte di un comparto aerospaziale secondo un disegno di legge del Senato. Cosa ne pensa il Ministro vigilante?

Proprio in questi giorni dopo un consistente ritardo, il MIUR avrebbe inviato una lettera all’ASI in cui si comunica l’approvazione dello statuto dell’Ente. Dalla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale decorreranno i termini di 60 giorni per il rinnovo dei Vertici
Contestualmente vi è attenzione sull’ASI anche da parte del potere legislativo.
Infatti al Senato sono in corso audizioni presso la Commissione trasporti e telecomunicazione dei vari soggetti coinvolti nel progetto di legge in esame nell'ottobre 2010 in ordine a “Disposizioni per la costituzione del comparto aerospazialee la liberalizzazione degli aeroporti non aperti al traffico commerciale.
Farebbero parte del comparto aerospaziale l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC), l’Agenzia spaziale italiana (ASI), l’Aero club d’Italia (AeCI), la Società nazionale per l’assistenza al volo (ENAV spa), il Centro italiano ricerche aerospaziali (CIRA) e l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV).
Ed ancora:
Il primo firmatario del progetto di legge sarebbe  componente insieme al Presidente dell'ASI e del CIRA ed altri del Comitato scientifico del Centro studi Demetra (vedi sito del centro studi Demetra) che ha le finalità di promuovere nel nostro Paese iniziative di carattere formativo, giuridico, amministrativo ed economico nel settore dei trasporti, con particolare riferimento a quello dell’aviazione civile.
Questa iniziativa parlamentare che sembra seguire un iter accelerato è a conoscenza del MIUR e come si correla con le attività istituzionali dell’ASI previste dal decreto legislativo di riordino degli Enti di Ricerca?
In caso contrario vi sarebbe senza alcun dubbio una non trascurabile carenza di coordinamento.