mercoledì 28 aprile 2010

Il Consiglio di Stato dà ragione ai dipendenti dell'ASI

La giustizia amministrativa in questi giorni si è occupata dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Infatti proprio ieri è stata pubblicata la sentenza del consiglio di stato che condanna l’ASI alla corresponsione delle mansioni superiori a favore di alcuni dipendenti dell’Agenzia.Il Consiglio di Stato infatti in sede giurisdizionale, ha dichiarato il diritto dei ricorrenti appellanti ad ottenere dall'ASI le differenze retributive per le mansioni superiori svolte nel torno di tempo che va dal 1991 al 30giugno 1998
La sentenza ormai definitiva,rinvenibile sul sito della giustizia amministrativa pone in evidenza una volta per tutte come in ASI da anni, praticamente sin dalla sua costituzione,il personale interno abbia svolto in molti casi mansioni superiori rispetto a quelle previste dalle declaratorie contrattuali, senza alcun riconoscimento stipendiale da parte dell'Ente di appartenenza
La sentenza può rappresentare dunque un clamoroso precedente che potrebbe incidere non poco sul contesto organizzativo dell’Ente nel quale peraltro da più di un anno si sta svolgendo un concorso per personale interno all'ASI, le cui valutazioni si protraggono da tempo.
Vi è da domandarsi se si sia ravvisabile da parte della Corte dei Conti la sussistenza in vari casi di danni all’erario, con la conseguente condanna delle spese nei confronti di amministratori che negli anni si sono succeduti.

martedì 27 aprile 2010

E' presto per il totonomine ?

Si appropinqua il termine di 6 mesi entro i quali lo statuto dell’Agenzia Spaziale Italiana,al pari di quelli degli altri Enti di ricerca, dovrà essere redatto dal consiglio di amministrazione e dagli esperti associati di recentissima nomina ministeriale.
E’ comprensibile quindi che si inizi a pensare con attenzione ai nuovi Vertici dell’ASI,anche se non si può escludere aprioristicamente che molti degli attuali amministratori vengano confermati, ivo compreso il Presidente, indipendentemente anche da quanto specificato dalla norma transitoria del decreto di riordino.
Ad ogni buon conto è opportuno porre in evidenza che, in ossequio al decreto di riordino,dovrà essere nominato un apposito comitato di selezione di Esperti che dovrà fissare la rosa di prescelti, in accordo con rigidi criteri procedurali.
Ma queste sono le regole del gioco.
Ma non è dato sapere,passando dalla teoria alla pratica,cosa accadrà realmente in un Ente come l’ASI dove la "politica" in molti casi si è fatta sentire anche in modo determinante.
Non si può dimenticare infatti come l'ASI sin dalla sua costituzione dal 1988 abbia purtroppo registrato alterne vicende in cui vi è stata una lunga sequela di Presidenti e Direttori anche di breve durata.
E ciò va detto ovviamente a prescindere dalle competenze delle singole persone che si sono succedute ai vertici dell’ASI.
Ci auspichiamo comunque che le nuove regole consentano di raggiungere finalmente stabilità coniugata con efficienza e trasparenza.

Nel futuro potrebbero esservi anche ampie rose di candidati e vi potrebbe essere posto anche per qualche donna nel consiglio di amministrazione o addirittura alla Presidenza, almeno nel rispetto del principio delle pari opportunità.
Insomma è partito il totonomine.

sabato 24 aprile 2010

La deriva militare dello spazio

Gli eventi recenti contrassegnati da un risveglio dell'uso militare dello spazio destano comprensibile inquietitudine da parte dell’opinione pubblica.
Ne sono tangibile testimonianza in questi mesi l’impegno in campo missilistico e spaziale da parte della Corea del Nord, il potenziamento della tecnologia militare iraniana ed ovviamente il continuo potenziamento da molti anni ad oggi da parte israeliana di cui è peraltro ben nota la strategia spaziale.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata indubbiamente dal recente test statunitense della settimana scorsa del X-37B derivato dallo shuttle, che conferma come la strada alla militarizzazione dello spazio sia ormai ben delineata.La navetta in salsa militare, decollata in gran segreto da Cape Canaveral in Florida è top secret: comunque si sa che è un velivolo a dimensioni ridotte che come lo shuttle atterra come un aliante. La cosa più importante è la sua capacità di volare senza pilota per un massimo di 270 giorni nello spazio potendo svolgere qualsiasi missione di tipo militare dai test di nuova tecnologia come i laser all’osservazione intelligente della terra.
Il caso ha voluto che fosse Barack Obama "il Nobel per la pace"a riesumare in sostanza l’avvio dello scudo spaziale concepito nel 1983 da Reagan, ma questa è una considerazione soltanto politica che deve giustamente esulare da questo articolo.
Ma gli altri Paesi non stanno a guardare ed in Europa non sono secondi Francia ed Italia il cui programma Cosmo- Skymed interessa molto il Ministro della Difesa. Il suo impegno nella concezione duale del sitema è massima e naturalmente pesa in modo comsistente in chiave organizzativa.
Dulcis in fundo! L’agenzia spaziale europea freme sempre più per interessarsi anche di cose militari e non è un mistero che abbia organizzato al suo interno uno staff cui partecipa anche un rappresentante italiano per redigere un documento anche di concerto com l’Unione europeaper la srategia della difesa europea che dovrebbe essere approvato nella prossima conferenza dei Ministri della ricerca-
Questa dunque è una vera e propria deriva militare in barba alle raccomandazioni dll’ONU per l’uso pacifico dello spazio.
Non dobbiamo fare tuttavia come Alice nel paese delle meraviglie e non dimenticare peraltro come continui ad essere di immensa portata l’uso dello spazio, non solo per l’esplorazione scientifica,ma anche per le numerosissime applicazioni civili, come ad esempio nelle telecomunicazioni, nelle osservazioni della terra e nella geodesia.

giovedì 22 aprile 2010

Sempre fermi ai nastri di partenza!

La pattuglia degli esperti del Miur ( 5 per ogni Ente di ricerca) incaricati di redigere in sede di prima attuazione insieme ai vari consigli di amministrazione secondo l'articolo 3 del decreto ultimo di riordino,statuti e regolamenti, è ancora ai nastri di partenza perché lo starter tarda a dare l'avvio alla gara.
Passando dalla metafora ai fatti reali, accade che la lista, anche se le nomine sembrano essere state firmate dal Ministro Vigilante, non risulta essere stata ancora diramata e ciò non può non comportare il rischio di ulteriori ritardi sulla tabella di marcia.
Secondo indiscrezioni la corposa composizione di "saggi" connessa con il riordino dei molteplici statuti prevede, come è giusto che sia, competenze tecnico scientifiche e giuridiche, queste ultime indispensabili per la revisioni dei documenti statutari.
Secondo sempre alcune indiscrezioni è trapelato che nella composizione possano essere stati nominati esperti non "terzi", come ad esempio consulenti e consiglieri giuridici dell’Ente medesimo del quale sono oggetto di revisione i documenti statutari.
Ciò sarebbe singolare e comunque anomalo, almeno dal punto di vista sostanziale, in quanto gli esperti nominati dal Ministro dovrebbero essere "esterni" all'Ente oggetto di valutazione.Ma questa purtroppo è destinata ad essere una modesta constatazione personale.
Ad ogni modo aspettiamo fiduciosi la lista ufficiale.

martedì 20 aprile 2010

La collaborazione spaziale nello scacchiere africano

Si pensa di solito che i programmi spaziali siano sviluppati dai Paesi ricchi, detentori della tecnologia.
In realtà, da molti anni, non è più così, perchè sempre più intense sono le collaborazioni negli scacchieri asiatico ed africano.
Lo Sri Lanka, ad esempio sta costituendo una propria agenzia, mentre sul continente africano Algeria, Sudafrica, Nigeria e Kenya hanno da tempo sottoscritto un accordo di cooperazione per la realizzazione di una costellazione di satelliti dedicati al monitoraggio del territorio africano.
Nel contesto africano si inserisce la collaborazione tra Italia e Kenya per lo sviluppo della collaborazione spaziale : proprio nei giorni scorsi infatti,per quanto ci risulti, vi sarebbero stati colloqui in Kenya tra i responsabili spaziali dei due Paesi per la messa a punto di un accordo definitivo di cooperazione.
Ma l’accordo viene da lontano, sin da quando negli anni sessanta del secolo scorso fu realizzata per opera di Luigi Broglio la piattaforma equatoriale al largo delle coste del Kenya in acque extraterritoriali.
Dopo anni di alterne vicende vi è stato un consistente impulso nel Gennaio scorso quando il ministro degli Esteri Frattini , nella sua visita in Kenya ha rafforzato la collaborazione con quel Paese africano su vari punti e tra questi il programma di sviluppo socio-sanitario per la comunità di Ngomeni (Malindi), sita nei pressi della base spaziale gestita dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) per un valore di circa tre milioni di euro, un progetto di circa 500 mila euro per la creazione di attività generatrici di reddito rurali nell’area di Sigor (zona nord-occidentale del Paese) e ovviamente la cooperazione spaziale.
Quale sia la reale portata di quest'ultimo accordo non è dato sapere in termini concreti; potrebbe essere previsto un allargamento della collaborazione su più campi dal lancio dei satelliti alla osservazione della terra e ciò con il presumibile intervento delle industrie italiane manifatturiere e di servizi.
Tutta la questione per il governo del Kenya dovrebbe essere vigilata dal Ministro della Difesa: infatti l’estensione dell’accordo nel gennaio 2010 è stato stipulato tra il Presidente dell’ASI e il segretario permanente del Ministero della difesa del Kenya.
Resta sempre d’obbligo la domanda sulla effettiva stabilità politica del Kenya, tanto più che la collaborazione con l'Italia si dovrebbe dispiegare in campo spaziale su un ampio spettro di tematiche delicate e sofisticate dall' utilizzo dei lanciatori, alle osservazioni della terra.
Le garanzie non possono che venire dal Governo ed in primis dal Ministero degli Esteri a cui spetta di vigilare sulla dimensione politica internazionale dei molteplici accordi.
E certo la collaborazione avvenuta tra un'industria italiana e l'Iran,e su cui vi sarebbero stati qualche mese fa anche strascichi a livello di politica internazionale,per la realizzazione di un satellite dovrebbe esserci di insegnamento.

sabato 17 aprile 2010

Gli esperti del MIUR ai blocchi di partenza

La squadra degli esperti che dovranno integrare i consigli di amministrazione dei vari Enti di ricerca per la redazione degli statuti nell'ambito del nuovo riordino, è ormai pronta.
Infatti, proprio in questi giorni il Ministro Gelmini avrebbe firmato tutti i decreti di nomina.
Almeno per quanto riguarda l'Agenzia spaziale italiana i nomi sono ormai noti, ma ogni commento per correttezza sarà fatto quando essi saramnno diramati ufficialmente dal MIUR.
E' importante comunque che gli esperti si mettano subito al lavoro perchè già due mesi dei sei a disposizione sono trascorsi, da quando il decreto di riordino degli Enti è entrato in vigore.
Al tempo stesso si rileva con soddisfazione che il Ministero Vigilante attraverso l'ufficio preposto al controllo delle attività spaziali, abbia iniziato con maggiore concretezza il suo lavoro di coordinamento e di vigilanza.
Peccato che il nuovo sito del MIUR non sembri che sia bene aggiornato! Per quanto riguarda l'ASI infatti in termini di normativa viene riportato il decreto legislativo del 2003 ormai superato. Al tempo stesso viene erroneamente riportato il nome del Direttore Generale .
Sembra un fatto marginale, ma non lo è affatto, tanto più che l'attuale direttore dell'ASI è stato fino a qualche mese fa direttore generale della ricerca del MIUR.
E ciò, almeno si spera, dovrebbe essere a conoscenza del ministero vigilante.

venerdì 16 aprile 2010

Obama: avanti tutta verso Marte

Nessuna marcia indietro del Presidente degli USA, come qualcuno si aspettava, ma conferma chiara e netta delle direttrici strategiche annunciate qualche mese fa (vedi articolo del 2 febbraio 2010).Almeno questo è il commento prevalente degli osservatori.
Dopo i malumori che da alcuni mesi serpeggiano dentro e fuori della NASA e dopo la lettera delle vecchie glorie astronautiche della Nasa che paventano un decremento della attività spaziale statunitense, Obama nel discorso del 15 aprile ha meglio confermato le direttrici della strategia spaziale americana.
E’ vero vi sarà una grande apertura ai finanziamenti privati soprattutto per la costruzione di nuovi vettori, ma il leitmotiv è l’esplorazione umana verso Marte dove si pensa di approdare nel 2035.
Lo sviluppo di tecnologie sofisticate ed avanzate quali quelle necessarie per esplorare Marte comporteranno incrementi consistenti di finanziamenti ed aumenti significativi di posti di lavoro.
"Per prima cosa manderemo gli astronauti su un asteroide - ha detto - sarà la prima volta nella storia ed, entro metà degli anni trenta, credo potremmo mandare un uomo nell'orbita di marte e farlo rientrare in sicurezza sulla Terra”
Queste sono le parole di Obama che schiudono certamente le porte verso imprese importanti sul piano strategico politico.
Ed ancora "Il punto non è semplicemente continuare sulla strada tracciata ma vincere nuove sfidre il futuro della Nasa"
Ma non tutte le interpretazioni sul discorso sembrano essere univoche e non resta che attendere gli sviluppi futuri nel settore spaziale che incide molto nel comparto economico degli USA e soprattutto in Florida ove è allocato il Kennedy Space Center.
Le ripercussioni sullo scacchiere mondiale comunque non sranno marginali perchè intorno al programma spaziale americano ruotano inevitabilmente le strategie sviluppate dagli altri organismi spaziali ed in primis dell'Agenzia spaziale europea che sta rafforzando il suo impegno sulla robotica utile, anzi indispensabile per la conoscenza di Marte.

mercoledì 14 aprile 2010

L'aerospazio:settore di punta del Piano nazionale della ricerca

Il piano nazionale della ricerca 2010-2012 , la cui bozza è da tempo sul sito internet del MIUR (vedi art. del 28 marzo 2010)va assumendo una concreta fisionomia.
Per indicazione precisa del Ministro Gelmini saranno inserite voci strategiche e di punta che riguardano tra l’altro il nucleare,la biomedicina,le nanotecnologie e l’aerospazio.
Quanto a quest’ultimo comparto saranno previsti il sistema di telerilevamento di seconda generazione Cosmo-Skymed, il sistema integrato di telecomunicazioni (Sintonia) ed Astri (Astrofisica con specchi e e tecnologia replicante italiana)
Al momento non si conoscono gli importi finanziari. Una cosa è certa: questi tre progetti richiederanno finanziamenti cospicui che non potranno essere allocati dal solo Ministero dell’istruzione, Università e ricerca, ma avranno bisogno degli apporti finanziari,sia di altri dicasteri,sia delle regioni ed altri soggetti.
Tra il dire ed il fare potrebbe esserci di mezzo il mare perché il complesso di interventi richiederà i necessari approfondimenti da parte dei vari dicasteri interessati che saranno attenti anche agli aspetti non meno delicati dei coordinamenti.Pertanto maggiore chiarezza si avrà soltanto fra qualche mese.
Ma è tutta ricerca e sviluppo? Proprio non è così perchè la seconda generazione Cosmo Skymed ed il sistema integrato di telecomunicazioni appartengono prevalentemente alle sfere applicative e commerciali e pertanto senbra una forzatura inserirli nel piano della ricerca.
Non è un aspetto puramente formale,ma è di sostanza in quanto ciò dovrebbe comportare anche una cabina di regia diversa da quella prevista attualmente per il coordinamento dei programmi di ricerca e sviluppo spaziale.
Potrà essere decisivo, almeno è auspicabile, l'intervento anche del Ministro del Ministero dell'economia e finanze di cui peraltro è previsto già da vigente decreto di riordino degli Enti di ricerca un ruolo determinante.

martedì 13 aprile 2010

Una sequela di eventi

Soltanto qualche giorno fa abbiamo segnalato che il sindacato CGIL ha chiesto di fare chiarezza su molti aspetti organizzativi e si è parlato addirittura di superficialità o indebiti pressioni nelle scelte dei responsabili di direzioni ed Unità dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Proprio ieri sembra che la dose sia stata rincarata da un’altra sigla sindacale che chiede chiarezza anche sulle consulenze e sul coacervo di distacchi che avvengono da e verso l’ASI.
Non si escludono ricorsi e richieste di accesso agli atti delle varie selezioni organizzative.
Come se nulla fosse tuttavia anche dopo i ritocchi pasquali è stata varata un’organizzazione definitiva anche se ovviamente transitoria (scusate il bisticcio di parole) in cui vi sono 4 direzioni, infatti alle tre direzioni (tecnica, personale e finanza e controllo) si è aggiunta quella sul programma Cosmo-Skymed
Sul fronte Ministero vigilante si segnala l’imminenza della nomina degli esperti da associare ai consiglieri di amministrazione per redigere gli statuti.
Circolano già alcuni nomi che sono destinati a suscitare sorpresa.
Insomma chi più ha, più ne mette. Una vera e propria sequela di eventi che porterà a ovvie riflessioni e commenti.

La NASA prende in cura la Toyota

La Toyota ricorre alla NASA per approfondire il caso anomalo dell’acceleratore che ha mietuto non poche vittime.
Questo si apprende dai media.
L'Ente spaziale statunitense quindi prende in cura il paziente Toyota o meglio sta approfondendo la questione in termini diagnostici.
Un agguerrito team interdisciplinare composto da esperti in elettrologia elettromagnetismo, software, statistica e raggi cosmici è al lavoro in associazione con i tecnici della sicurezza stradale.
Questo è un palese caso di trasferimento tecnologico in cui l’esperienza spaziale va a supporto delle applicazioni civili.
E non è il solo: fece notizia ad esempio qualche tempo fa, secondo quanto riportato da agenzie di stampa, il fatto che l’agenzia spaziale europea (ESA) avrebbe messo a punto per le applicazioni della moda e in particolare per l’industria tessile un occhio artificiale utilizzato per il telerilevamento per il monitoraggio di anomalie e difetti nelle colorazioni delle stoffe.
Sono progetti promettenti per il futuro, ma che hanno bisogno soprattutto del concorso dei soggetti fruitori come ad esempio nel caso tessile delle industrie seriche di Como.
E in Italia?
A quanto risulta paragrafi(ed anche molti) sono stati scritti sul trasferimento tecnologico e sulle benefiche implicazioni.
Non si conoscono tuttavia,se non sporadicamente, risultati concreti e reali intenzioni.

sabato 10 aprile 2010

Trasparenza anzitutto!

E’ in via di espletamento da alcuni mesi nell’Agenzia Spaziale italiana un processo generale di riorganizzazione finalizzato ad ammodernare l’Ente per renderlo idoneo ad affrontare le problematiche tecnologicamente avanzate come quelle spaziali.
Ed in tal senso ha operato una commissione ad alto livello proprio per la scelta dei direttori e dei responsabili di unità.
Da alcuni giorni tuttavia si addensano nuvole e la situazione meteo non promette alcunché di buono.
Vanno crescendo i malumori del Personale soprattutto a seguito di quanto sembra sia stato posto in evidenza (vedi l'articolo "la levata di scudi sindacali sull'operato del management" del 31/3/2010) del) dalla CGIL in ordine a mancanza di trasparenza nel processo organizzativo attuato a più riprese e caratterizzato o da improvvisazione e superficialità o addirittura da pressioni indebite nella scelta dei responsabili.
Nel caso in cui il tutto venisse confermato,(perché è sempre d’obbligo la cautela), queste critiche sindacali o meglio queste serie accuse non possono passare inosservate né da parte dei Vertici dell’Ente né tanto meno dal Ministero Vigilante.
La strada maestra resta,come sempre, quella della trasparenza e della pubblicità degli atti della valutazione, nell’interesse legittimo di tutto il personale.
In caso contrario ne verrebbe ancora una volta compromessa la credibilità dell’intero sistema.

mercoledì 7 aprile 2010

Quali dovrebbero essere le funzioni di un'Agenzia dello spazio?

Nell’imminenza della formulazione dello statuto dell’agenzia spaziale italiana nell’ambito del riordino degli Enti di ricerca, è opportuno, almeno per non esperti di giurisprudenza come me, chiedersi in termini di diritto cosa significhi avere un’agenzia pubblica in Italia nel settore spaziale.
A tale proposito è opportuno rammentare che nel diritto pubblico il termine agenzia viene usato per designare un ente pubblico o, quantomeno, un'organizzazione dotata di una certa autonomia nell'ambito della pubblica amministrazione, cui sono attribuite specifiche funzioni operative alle dirette dipendenze del ministero vigilante.
Questa distinzione dei ruoli è ben definita dall’articolo. 8 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, che definisce appunto le reciproche competenze dell’Agenzia e del Ministero vigilante
E’ previsto peraltro per un’agenzia non l'ogano di Presidente ma soltanto quello di direttore generale, che ha attribuzioni analoghe a quelle dei capi dipartimento dei ministeri.

Premesso quanto sopra,l’agenzia spaziale italiana, così come ad oggi è definita, appare essere una palese anomalia in quanto le sue funzioni esorbitano dalla normale sfera di competenza di un’Agenzia come prevista nella legge n 300 del 1899 c
Sembrerebbe opportuno quindi riportare anche l’agenzia spaziale italiana in un più corretto alveo di competenze alle dirette dipendenze del Ministero dell’istruzione, università e ricerca a cui è demandato l’indirizzo politico e strategico
Un utile paradigma potrebbe essere rappresentato dal progetto di legge n1912 sulla riorganizzazione delle attività spaziali oggi all’esame in prima lettura alla commissione attività produttive della Camera dei deputati.

domenica 4 aprile 2010

Inquietanti partecipazioni in campo spaziale

Di recente è stata riportata la notizia da agenzie di stampa latino americane che il premier russo Putin ha incontrato a Caracas il Presidente venezuelano Chavez per firmare importanti protocolli di collaborazione.
Tra questi , accanto all’acquisto di armi, al nucleare e all’energia petrolifera, compare anche il settore spaziale con specifico riferimento alla costruzione di una rampa spaziale e di un impianto industriale.Anche Pechino non sta a guardare: il presidente cinese Hu Hintao proveniente da Brasilia visiterà Caracas e poi si recherà in Cile - dove parteciperà ad un vertice del Bric (Brasile, Cina, India e Russia).
La collaborazione russo-venezuelana che,anche se è stato smentito, potrebbe essere considerata in chiave antiamericana, è senza dubbio inquietante.
E purtroppo non è un caso isolato poichè, i media hanno nei mesi scorsi riferito diffusamente,in occasione della visita di Berlusconi in Israele, sulla presunta collaborazione tra la Repubblica iraniana ed un’industria italiana spaziale di punta.
Ed ancora va menzionato lo sviluppo missilistico e spaziale della Corea del Nord che si è avvalsa ovviamente della probabile collaborazione da parte di altri Paesi.
La scena spaziale è insomma radicalmente mutata da quando, prima del crollo di Berlino, pochi erano i Paesi impegnati nell’arena spaziale ed in primis l’Usa, l’Unione Sovietica e l’Italia.
Ora tantissimi Paesi, maggiori e minori, sono impegnati nel settore spaziale e molti sono aderenti all'Esa, come la Slovenia e la Repubblica Boema.
La corsa allo spazio, se nella maggior parte dei casi è ampiamente positiva, come per i Paesi aderenti all’ESA, con altri, come quelli precedentemente citati, può assumere aspetti di partecipazione preoccupanti.
Sarebbero necessarie opportune riflessioni ed un approfondito dibattito su questo delicato argomento, tenendo conto d’altra parte che si sta consolidando in misura sempre maggiore nel mondo l’impegno militare in connessione anche con lo sviluppo dei satelliti duali.

venerdì 2 aprile 2010

Quale ruolo per il Comitato per lo Spazio delle Nazioni Unite?

Nelle vacanze pasquali quando i riflettori sulle attualità nazionali ed internazionali del settore sono spenti, sembra utile approfittarne per incentrare l’attenzione sul ruolo che anni le Nazioni Unite svolgono anche nel campo spaziale.
La Commissione delle Nazioni Unite sull'Uso Pacifico dello Spazio Extra-atmosferico, come è ben noto agli addetti ai lavori, (COPUOS dall'inglese United Nations Committee on the Peaceful Uses of Outer Space) ha il compito di dirigere una pacifica cooperazione tra le Nazioni per un uso pacifico dello spazio e di ricercare e studiare i problemi legali che possono derivare dall'utilizzazione spazio extra-atmosferico nonché di incoraggiare l'esplorazione pacifica dello spazio-
Dal lavoro di questo comitato, che si articola in sottocomitato legale e sottocomitato tecnico-scientifico, sono scaturiti 5 trattati che sono alla base dell’ordinamento spaziale quali il trattato sullo spazio extra-atmosferico e sulla sua utilizzazione; l'Accordo sul Soccorso ed il ritorno degli astronauti e degli oggetti lanciati nello spazio;la convenzione di Responsabilità connesse agli oggetti lanciati nello spazio.la convenzione sulle registrazioni degli oggetti lanciati nello spazio; il trattato sulla Luna che regola il comportamento degli stati sulla Luna e sugli altri corpi celesti.
Si potrebbero esprimere non pochi dubbi sulla reale utilità di un organismo ,composto da ben 67 Paesi, e ,come tale, non privo di un’inerzia molte volte elefantiaca da ascriversi essenzialmente al fatto che le decisioni vengono prese per consenso da parte di Paesi anche distanti tra di loro per interessi politici economici e sociali.
Si potrebbe quindi concludere provocatoriamente sulla reale utilità di un Comitato siffatto.
Non bisogna ignorare tuttavia che le Nazioni Unite consentono a moltissimi Paesi di sedersi intorno ad un tavolo e dibattere su temi delicati come quelli connessi con l’uso “pacifico” dello Spazio e ciò è certamente importante soprattutto ora che si stanno allargando le applicazioni spaziali, ormai da tempo non più confinate ai soli aspetti scientifici.
Ed allora quale futuro è auspicabile per questo Comitato delle Nazioni Unite?