sabato 29 maggio 2010

Astrofica ed aerospazio : ineluttabile soqquadro

La settimana che volge al termine si può definire di passione per l’aerospazio e l’astrofisica.
Ci troviamo di fronte anzitutto ad un’indagine senza precedenti della magistratura ordinaria che sembra investire con veemenza la Finmeccanica che ha fatto e continua a fare il bello e cattivo tempo nel polo aerospaziale di cui sono noti gli eventi degli ultimi tempi.
Ed ancora la scure violenta del Ministro Tremonti si è abbattuta sull’INAF, sull’istituto della montagna e su quello di alta matematica.
Ancora più imprevedibile è il taglio operato sul CIRA la società partecipata dell’ASI, senza che il Presidente dell’ASI, anche presidente del CIRA ne sapesse qualcosa al riguardo. L'Ex presidente del CIRA e neo deputato regionale della Campania ritiene di potere trovare soluzioni di salvataggio proprio in ambito regionale.
Si inviano lettere dei Presidenti degli Enti colpiti dalla mannaia al Prersidente della repubblica, ma non so con quanta utilità
Insomma è tempesta sul modo della ricerca di cui i decreti di riordino voluti dal Ministro Gelmini sembrano ormai veramente vanificati ed improduttivi.
A prescindere dall’imprevedibilità degli eventi, non si può non constatare come gli Enti di ricerca italiani da tempo non svolgano almeno in alcuni casi funzioni loro proprie , diventando anche carrozzoni con duplicazioni di ruoli e messe di consulenze.
E’ un vero peccato perché questo sistema di cui non è estranea l’Agenzia spaziale italiana, l’egregio lavoro dei dipendenti ne resta completamente obnubilato.
Insomma bisognerebbe prendere atto di ciò con serietà e rimboccarsi le maniche. per costruire il futuro.

giovedì 27 maggio 2010

Lo scompiglio continua ed i concorsi interni?

Non vi sono al momento conferme sul taglio di alcuni Enti di ricerca, come INAF e INGV. E' chiaro tuttavia che l'andirivieni di notizie crei un legittimo scompiglio a livello dei Vertici e dei lavoratori.
Va da sè comunque, che queste notizie che potranno essere confermate o meno, denotano una valutazione critica del Governo ed in primis del Ministro dell'Economia nei confronti di questa miriade di Enti di ricerca.
Tale situazione obiettivamente difficile dovrebbe indurre necessariamente ad una rivisitazione del quadro di riordino degli Enti di ricerca ad oggi improntato ad un'operazione di maquillage piuttosto che di ristrutturazione complessiva in termini di ruoli e di funzioni.
Ad ogni modo la scure dei tagli sugli Enti di ricerca vi sarà e toccherà consulenze, numeri di poltrone, indennità nonchè gli stipendi del personale.
In tale contesto che ne sarà dei concorsi interni in fieri in ASI, quando ogni retribuzione dovrà restare inalterata?

mercoledì 26 maggio 2010

Si percorre finalmente la strada del rigore anche negli Enti di ricerca?

Il Consiglio dei ministri, come è noto, ha varato il 25 maggio 2010 la manovra economica e, come è riportato dai media, sembra prevedere addirittura la sparizione di Enti minori di ricerca, quali ad esempio l’istituto nazionale di astrofisica.
Se ciò accadesse, e scusate l’immodestia l’avevo previsto, vi sarebbe una rivoluzione non indifferente nella galassia degli Enti di Ricerca di cui si stanno rivedendo gli statuti.
Non potrebbero non esservi ripercussioni anche sull’Agenzia spaziale italiana, il cui ruolo è discusso in modo rilevante da mesi.
Sarà necessario rivedere accuratamente i finanziamenti destinati all’agenzia spaziale italiana, che, tra l’altro, senza che finora il Ministro Vigilante abbia eccepito qualcosa al riguardo, propende per sviluppare programmi prevalentemente applicativi e di seconda generazione e non con elevato contenuto di reale avanzamento tecnologico, nonché collaborazioni internazionali ad ampio raggio dall’Africa all’America Latina, oltre quelle tradizionali con paesi europei e Stati Uniti.
Speriamo proprio che si imbocchi la strada del rigore che preveda tra l’altro riduzione di poltrone, poltroncine e consulenze!

lunedì 24 maggio 2010

Principi di riorganizzazione per l'Ente spaziale di riferimento

Proprio in questi giorni il gruppo Finmeccanica ha proceduto ad un’ottimizzazione delle proprie strutture organizzative ed in tale contesto la Telespazio "consoliderà il ruolo di Polo di Eccellenza per i servizi e le applicazioni spaziali, attraverso l'estensione delle competenze tecnologiche, in particolare verso il mercato istituzionale europeo, anche grazie alla presenza sul territorio del Regno Unito e della Germania."
Resta da comprendere quale sarà a livello centrale la riorganizzazione che si darà l’Ente di riferimento spaziale (l’Agenzia Spaziale Italiana).
Tante possono essere le soluzioni, tra cui anche quella di non fare nulla oppure fare tanto rumore per nulla.
Vale la pena comunque di porre in evidenza che una ragionevole ristrutturazione dovrebbe informarsi a principi come:
•un eventuale accorpamento ASI- INAF in quanto i due Enti presentano molti elementi contiguità
•una maggiore delocalizzazione dell’Ente mediante centri di eccellenza dislocati sul territorio, come ad esempio il CIRA, mediante la partecipazione di soggetti esterni come ad esempio anche le regioni.
•una configurazione di un Ente strumentale operativo alle dirette dipendenze del Ministro Vigilante che ne fissa linee e direttive politiche.
Chissà mai se questi elementi saranno presi in considerazione!

giovedì 20 maggio 2010

ASI-INAF: un possibile accorpamento?

Vacche magre anche in Italia, soprattutto dopo le vicende della Grecia!
E proprio per questo il Ministro Tremonti sta predisponendo un severo decreto legge che tra l’altro potrebbe abbattere la scure anche su Enti inutili.
Una delle ipotesi sul tappeto potrebbe essere tra l'altro l’accorpamento di alcuni Enti di ricerca per cui sono in via di espletamento le revisioni degli statuti.
Questa scelta potrebbe razionalizzare il sistema, ridurre le poltrone e le consulenze e ed in definiva meglio qualificare la spesa pubblica del settore.
In tale contesto una ragionevole ipotesi potrebbe essere quella tra l’altro di accorpare l’Agenzia spaziale italiana e l’istituto nazionale di astrofisica le cui contiguità programmatiche sono rilevanti almeno nel settore dell’astrofisica.
Già in un articolo precedente si parlò dell’opportunità di riguardare i due Enti in un unico ambito.
Sarebbe il momento di farlo ed in fretta , tanto più che si stanno elaborando i rispettivi statuti nel giro di qualche mese.
Non sarebbe peregrino mettere ad esempio insieme gli esperti del settore per valutare i vari aspetti connessi ad un eventuale accorpamento.
Certo le resistenze sono molte e probabilmente anche e soprattutto da parte di coloro che aspirano a poltrone,poltroncine e consulenze.
Ed infine è non è poca cosa vi sarebbe un’importante riqualificazione della spesa nel settore spaziale che sembra avanzi anche residui di bilancio.

mercoledì 19 maggio 2010

I guardiani della legge

Si parla sovente dei Presidenti e dei consiglieri di amministrazione degli Enti pubblici di ricerca; molto meno dei revisori dei Conti che a termine di legge, sono i guardiani della legge cioè coloro che garantiscono sulla correttezza e trasparenza degli atti.
Dedico queste brevi note a loro perché il loro lavoro è ancor più delicato in questa fase di transizione in cui per ogni Ente sono in via di elaborazione i rispettivi statuti.
Proprio per questa ragione ho letto con attenzione il servizio pubblicato dal settimanale calabrese “La riviera” del 17 maggio 2010 n, titolato "la Locride di successo "in cui si parla di un revisore dei conti recentemente nominato all’Agenzia Spaziale Italiana, entusiasta di essere entrato a far parte della compagine dell’ASI, definita come una NASA italiana ed organizzata in modo efficiente per competere a livello internazionale.
E’ un piacere soprattutto in questi tempi, in cui in ASI le ombre sembrano maggiori delle luci, trovarsi di fronte ad una persona che manifesta entusiasmo per il prestigioso incarico.
Non vi è altro da sperare che questa attitudine si mantenga inalterata nel tempo ed anzi si consolidi nell’espletamento di funzioni di così elevata responsabilità
L’ASI ne ha proprio bisogno e pertanto auguri sinceri di buon lavoro !

domenica 16 maggio 2010

Le regioni nello sviluppo delle attività spaziali

Si parla sovente dei soggetti interessati alle attività spaziali e giustamente si incentra l’attenzione sui centri di ricerca, sulle Università e sulle imprese industriali grandi e piccole.
Soltanto da qualche tempo con maggiore consistenza, anche nei piani spaziali italiani, vanno assumendo rilievo le regioni che rappresentano l’interesse territoriale in attività di avanguardia come quelle spaziali.
In realtà, sono stati stipulati anche accordi di collaborazione tra l’Agenzia spaziale ed alcune regioni interessate alle applicazioni e ricadute spaziali, dalle telecomunicazioni , alle osservazioni della terra, dallo sviluppo di tecnologie avanzate ai trasporti.
Ma questi sono ancora a livello prodromico.
Per questo motivo tutte le azioni orientate ad incrementare un fattivo impegno delle regioni sono viste con estremo interesse ed in questo ambito va considerato positivamente l’impegno a livello europeo di alcune regioni italiane.
Queste sono il Veneto, l'Abruzzo,la Basilicata, la Lombardia ed il Molise che aderiscono alla rete europea di Regioni per promuovere l’utilizzo delle applicazioni spaziali( NEREUS- Network of European Regions Using Space Technologies.)
Il Network risponde alla necessità più volte sottolineata di promuovere un maggiore coinvolgimento degli utenti finali nei programmi spaziali europei in temi fondamentali come il programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security), il progetto GALILEO, le telecomunicazioni e i programmi di educazione, formazione e comunicazione.
Gli obiettivi della rete sono ambiziosi ed ampi e concernono quelli inerenti allo sviluppo di progetti europei spaziali; la promozione di partenariati volti a rafforzare la cooperazione transnazionale e transfrontaliera tra le regioni europee;il soddisfacimento dei bisogni degli utilizzatori finali in termini di servizi legati alletecnologie dello spazio nel quadro dei programmi dell’Unione europea;l'incremento della la partecipazione dei cittadini alla nuova politica europea dello spazio e lo sviluppo dei mercati di servizi afferenti.
E’ un’iniziativa dunque di ampio respiro che potrebbe contribuire concretamente allo sviluppo delle attività spaziali in ambito territoriale. Ad essa l’Italia dovrà guardare con attenzione nell’elaborazione del piano spaziale nazionale pluriennale.

sabato 15 maggio 2010

Imminenti decisioni in ESA: cosa farà l'Italia?

Se il futuro dell’agenzia spaziale italiana appare incerto od addirittura nebuloso, non migliori sono le prospettive dell’Agenzia spaziale europea di cui l’Italia è uno dei maggiori paesi finanziatori.
Mentre si profila infatti per l’ASI, nella stesura dello statuto, sempre più il ruolo di un organismo mero certificatore,già a partire dal prossimo consiglio dell’ESA si incomincerà con molta probabilità a discutere sulle candidature per il Direttore Generale, .
Dordain l’attuale direttore il cui mandato è in scadenza, è intenzionato a restare, almeno in termini di proroga fino alla nuova conferenza dei ministri della ricerca, con l’appoggio di molti Paesi membri tra cui sembra anche l’Italia.
Ma i responsabili spaziali del nostro Paese, sono sicuri che la migliore soluzione è quella dello "statu quo"?
Il MIUR, cui spetta l’indirizzo politico ha proceduto, soprattutto nell’imminenza della predisposizione del piano pluriennale, ad un’attenta valutazione dell’andamento dell’ESA in questi ultimi anni ed in particolare degli interessi italiani in ESA in termini di programmi, ritorni per le nostre industrie e presenza italiana in livelli significativi nell’organizzazione dell’ESA? In poche parole è contento di come vanno le cose?
Da questa analisi discende anche la valutazione sulla posizione da assumere sul rinnovo del direttore generale che non va disgiunta dalla messa in atto di tutte le azioni necessarie per rafforzare la compagine italiana nell’ESA ai massimi livelli.
Non è tuttavia in discussione soltanto un avvicendamento di poltrone; ci troviamo infatti anche a dovere affrontare una profonda modifica dei ruoli dell’Agenzia europea o forse una vera e proprio palingenesi nei prossimi anni.
L’ESA infatti si sta configurando sempre più come braccio operativo della Unione europea.
Ci troviamo quindi di fronte ad un’evoluzione delicata dell’organismo europeo che dovrà essere gestita “cum grano salis” dai Paesi membri.
In questo contesto l’Italia ed in primis il MIUR dovranno giocare pertanto le proprie carte con molta perspicacia.
Insomma nei prossimi mesi sia in Italia sia in Europa saranno in ballo molte poltrone!
La politica dello stare alla finestra e non svolgere un ruolo attivo non giova a nessuno.

martedì 11 maggio 2010

Un nuovo nocchiero all'orizzonte

Il programma Cosmo-Skymed non ha ancora in ASI un direttore.
Per essere più chiari, il programma non è acefalo pechè da tempo ha un responsabile, che tuttavia al momento non si può fregiare del titolo direttore, al pari di altri direttori dell’ASI.
Infatti il regolamento di organizzazione bis approvato dal consiglio di amministrazione a cavallo di Pasqua, sembrerebbe essere stato rinviato dal Ministro Vigilante al mittente.
Le motivazioni risponderebbero alle esigenze di non provvedere a mutamenti organizzativi in questa fase di transizione in cui l’ASI è sottoposta ad una radicale ristrutturazione.
Vi è d’altra parte da segnalare e ciò non sulla base di indiscrezioni, ma stando alle norme legislative, che al più presto l'ASI dovrebbe avere un altro Presidente.
Infatti il decreto legislativo di riordino degli Enti di ricerca è molto esplicito al riguardo, quando recita:
"Ritenuto di non accogliere la condizione espressa dalla VII Commissione permanente del Senato circa la possibilità nella fase di prima attuazione della riforma per i i presidenti di essere rinominati qualora abbiano ricoperto il medesimo incarico per meno di otto anni proprio al fine di uniformare il trattamento del Presidente a quello dei consiglieri di amministrazione. …."
Sembrerebbe quindi che, in conformità a questa considerazione preliminare richiamata nel decreto legislativo, nonché all’articolo 8 del decreto legislativo stesso, l’Agenzia spaziale dovrebbe proprio cambiare nocchiero.
Tutto ciò in ossequio alle leggi vigenti.
Insomma il totonomine (Vedi articolo del 27 aprile) diventa sempre più interessante.

lunedì 10 maggio 2010

Il piano spaziale nazionale:quali punti cardinali?

In questi giorni il Ministero della pubblica, istruzione e ricerca e l’Agenzia spaziale italiana dovranno"concertare" le azioni comuni per lo sviluppo della strategia pluriennale del Paese.
Dovrà essere definito e, speriamo non con ulteriore ritardo, il piano spaziale nazionale che rappresenta il documento fondamentale in cui sono tracciate le linee programmatiche per i prossimi dieci anni.
Il Miur ha, come è noto, la competenza esclusiva in termini politici e di indirizzo e pertanto dovrà fissare i punti cardinali dello sviluppo spaziale peraltro in modo congruente con il Piano nazionale della ricerca.
L’Agenzia spaziale italiana, sempre più con il ruolo di braccio tecnico e strumentale del Ministero,dovrà tradurre in termini operativi le direttive di base e definire programmi idonei che tengano conto degli obiettivi nazionali ed internazionali e delle reali capacità del sistema Paese università,Centri di ricerca ed industrie.
Quali potrebbero essere i leitmotiv di questo sforzo sinergico?
Anzitutto , e questa è un’opinione non isolata,dovrà esservi una ridefinizione di programmi che appaiono ad oggi in alcuni casi sbilanciati.
Sembra esservi una prevalenza con non pochi esborsi finanziari di programmi applicativi e commerciali.
Vi è da domandarsi infatti quanto sia corretto portare avanti programmi come la seconda generazione di CosmoSkmed o programmi di telecomunicazione sotto l’egida di un Ministero che è competente soltanto in materia di ricerca e sviluppo e come tale pertanto responsabile dell’espletamento di azioni connesse alla ricerca e sviluppo ed all’avanzamento tecnologico.
Per essere più chiari le seconde generazioni dovrebbero trovare finanziamenti in altre sedi pubbliche e private.
Un altro caposaldo dovrebbe essere una credibile impostazione di programmi che vedano come attore industriale la piccola e media impresa che molte volte è fagocitata dalla grande impresa.
Non sembrano sufficienti a tale scopo gli accordi della confindustria delle piccole e medie imprese ( anche se sono più di una ) con l’ASI, né i bandi promossi dall’agenzia stessa.
Sono necessari anche reali interventi di incentivazione e di qualificazione delle piccole e medie industrie, al fine di consentire loro una partecipazione adeguata in termini di specializzazione a livello nazionale ed internazionale.
Altro punto importante concerne la definizione delle collaborazioni internazionali. Anche queste non dovrebbero essere a pioggia e quindi suscettibili di esaurirsi in accordi quadro preliminari a cui non vi è alcun seguito concreto , ma dovrebbero essere orientate su poche e qualificate cooperazioni.
Insomma l’ordito del piano spaziale nazionale dovrà essere messo a punto con particolare attenzione e competenza nell’obiettivo di concretizzare azioni affrancate da intertessi specifici e di parte.

domenica 9 maggio 2010

Il contributo della scienza spaziale al miglioramento della sicurezza aerea.

E’ recente la notizia secondo la quale l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto nazionale di astrofisica e l’Ente nazionale per l’assistenza al volo abbiano messo insieme le loro forze per comprendere appieno la problematica dei superlampi, cioè dei rapidissimi lampi migliaia di volte più intensi dei lampi comuni ,che si manifestano durante le tempeste tropicali sull’equatore.
Infatti un sistematico monitoraggio dei super lampi sull’equatore che potrebbero costituire seri problemi per la sicurezza dei voli aerei, potrebbe essere effettuato mediante il satellite scientifico Agile lanciato tre anni fa in orbita equatoriale.
Il tutto ovviamente va preso con debita prudenza perché sono necessari seri approfondimenti scientifico tecnici per valutare la reale portata di un fenomeno impputato di compromettere seriamente la sicurezza dei voli aerei.
Al di là comunque della cautela emerge ancora l’ampia potenzialità delle tecnologie spaziali per lo studio di molteplici problematiche che vanno dalla telecomunicazioni, alle osservazioni della terra, dal controllo ambientale e dei fenomeni antropici alla navigazione terrestre, marittima ed aerea.
Non dobbiamo dimenticarci infatti come il satellite italiano Agile (astro rilevatore gamma ad immagini leggero) , punta di eccellenza nell’astrofisica internazionale, sia un satellite scientifico dedicato allo studio dei raggi ad alta intensità gamma fondamentali per la comprensione del cosmo e della sua complessa fenomenologia.
Ebbene, e questo caso ne rappresenta una tangibile conferma, la scienza può dare un supporto determinante allo studio di fenomeni atmosferici il cui impatto rappresenta un alto rischio per la sicurezza del traffico aereo.
Ancora una volta si conferma il principio secondo cui la ricerca fondamentale scientifica e tecnologica siano il presupposto determinante per ogni avanzamento tecnico e per una migliore conoscenza della nostra terra ed il miglioramento della vita sul globo terracqueo.
Non è sufficiente che siano convinti di ciò gli addetti ai lavori. E’ necessario che questa consapevolezza maturi nei politici che comprendano pienamente come ricerca scientifica, tecnologica ed applicata siano facce di un medesimo problema.
Se ciò fosse chiaro, anche la spesa pubblica, sia pure limitata, sarebbe ben qualificata ed orientata verso un reale avanzamento del Paese.

venerdì 7 maggio 2010

Programmi europei sempre più in salsa militare?

Abbiamo dato ampio risalto già nei giorni scorsi agli aspetti militari dei programmi spaziali ed a tale proposito abbiamo parlato di deriva militare nello spazio.
Cogliamo l’occasione per approfondire ulteriormente la questione che investe in modo consistente ormai anche lo scacchiere europeo.
La Commissione Europea (EC), l'Agenzia spaziale europea(ESA) e l'Agenzia Europea per la Difesa (EDA) hanno concordato di unire le forze, allo scopo di sviluppare delicate tecnologie spaziali in Europa con il proposito di assicurare all'Europa la capacita' di competere tecnicamente ed industrialmente nel campo dell'accesso allo spazio, in particolare per quanto riguarda i lanciatori e i satelliti. Non può in particolare passare inosservato il fatto che l'agenzia europea per la difesa istituita nel 2004 a Bruxelles e l’agenzia spaziale europea, di comune intesa,abbiano stipulato rispettivamente con le società EADS e Indra due studi finalizzati alla definizione dell’integrazione dei servizi satellitari nel contesto della difesa europea.
E’ nata così uno stretto coordinamento tra le due agenzie europee che metteranno assieme le proprie conoscenze civili e militari nello scenario europeo cioe per la definizione di una “roadmap”per lo sviluppo di servizi integrati militari, civili e connessi alla sicurezza europea,
E’ un fatto nuovo che negli anni addietro sarebbe stato considerato addirittura inopportuno in un ambito ove gli aspetti civili e militari erano considerati in modo distinto e separabile.
Non dobbiamo dimenticarci infatti che l’agenzia spaziale europea aveva addirittura il vincolo di interessarsi solo di programmi civili ed analoga missione avevano le agenzie nazionali e tra queste l’agenzia spaziale italiana.
Ma gli eventi sono rapidamente mutati nel corso degli anni e in particolare l’avvento dei satelliti duali ha avuto un impatto determinante nello scenario europeo.
Cosa ci riserverà quindi il futuro europeo?
Anzitutto sempre più si rafforzerà il principio secondo il quale l’ESA diventi il braccio tecnico strumentale della Unione europea con ovvie e complesse ripercussioni anche a livello di giusto ritorno”geopolitico” per le industrie europee.
Parallelamente l’ESA dovrà mettere al servizio dell’Agenzia per la difesa europea il proprio apporto tecnologico.
E’ uno scenario per molti versi ancora imprevedibile su cui sono necessarie adeguate riflessioni politiche anche a livello nazionale.
Sempre più peseranno quindi anche nei governi nazionali i Ministri della difesa e di ciò bisognerà tenerne debito conto.

mercoledì 5 maggio 2010

Esperti al lavoro!

Dal sito dell’ASi si rileva che il 29 aprile scorso si è svolta nell’Agenzia Spaziale la prima seduta del Consiglio di Amministrazione ASI integrato dai cinque esperti nominati dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

I cinque esperti, nominati dal MIUR il 22 aprile scorso in applicazione degli articoli 3 e 6 del D.Lgs. n. 213/2009, sono:

• Il Prof. Avv. Giuseppe Conte, Ordinario di Diritto privato nella Università di Firenze e Docente di Diritto privato nell'Università "Luiss" di Roma
• L’ Avv. Pierluigi Di Palma, Avvocato dello Stato
• La Prof.ssa Amalia Ercoli Finzi, Professore di Meccanica Orbitale presso la Facoltà di Ingegneria Industriale del Politecnico di Milano
• Il Dott. Marco Ugo Filisetti, Direttore Generale dell’Ufficio Bilancio nel MIUR
• Il Prof. Stefano Vitale, Ordinario di Fisica presso l'Università di Trento

Il CdA integrato dovrà, nei prossimi mesi, predisporre e approvare lo statuto dell’Agenzia, il regolamento del personale e il regolamento di amministrazione, contabilità e finanza.
In particolare, in applicazione del decreto di riordino degli Enti di ricerca “lo statuto dell’ASI dovrà specificare e articolare la missione e gli obiettivi di ricerca, tenuto conto degli obiettivi strategici fissati dal Ministro e dall'Unione europea, nonché dei fabbisogni e del modello strutturale di organizzazione e funzionamento previsti; ridurre il numero dei componenti degli organi di direzione, amministrazione, consulenza e controllo; adottare le forme organizzative atte a garantire trasparenza ed efficienza della gestione.”
Questo è quanto è stato diffuso dall’ASI.
Ad ogni modo, come sembra emergere inoltre dalle opportune sedi competenti, gli esperti, sulla base delle direttive del Ministro Vigilante hanno tempo sei mesi di tempo, che scadranno improrogabilmente in Agosto, per redigere lo statuto. Subito dopo un comitato di valutazione, secondo quanto prescritto dal decreto legislativo, dovrà proporre una rosa di candidati da cui verrà scelto il presidente dell’ASI.
Pertanto , come è giusto che sia l’ASI non sarà trattata in modo difforme dagli altri Enti.
In tale contesto si apre una vera e propria fase di transizione in cui sembra opportuno che siano adottati in ASI soltanto provvedimenti di ordinaria amministrazione tra cui non dovrebbe rientrare il regolamento di organizzazione bis recentemente approvato dal consiglio di amministrazione.
Insomma si avrà fino ad Agosto, almeno sembra, un periodo di ulteriore stasi.
Ad maiora!

lunedì 3 maggio 2010

L’Agenzia spaziale e le mansioni superiori del personale

Continua a destare sorpresa la recente sentenza del consiglio di stato( articolo del 28 aprile u.s ) che dà ragione ad alcuni dipendenti dell’ASI, riconoscendo loro le mansioni superiori .
Infatti essa, anche se riferita a particolari fattispecie, contiene principi di carattere generale suscettibili di applicazione nei confronti della grande prevalenza di personale dell’Ente che ha svolto e continua a svolgere mansioni superiori sino dalla costituzione dell’ASI nel 1988.
In tale contesto peraltro non è dato prevedere quanto la sentenza possa avere ripercussioni anche nei concorsi interni in via di espletamento.
Sarebbe auspicabile, che in ASI, sic stantibus rebus, venisse applicato un sano principio di autotutela per ricondurre il tutto ad un senso di equanimità nei confronti dei dipendenti che, a vario titolo, hanno esplicato mansioni di livello superiore.
Invero questa strada fu avviata da precedenti amministratori e poi improvvisamente arenata.
I sindacati potrebbero fare la loro parte per giungere a soluzioni idonee per risolvere problemi che hanno comportato fino ad ora e continuano a produrre un consistente aumento di contenzioso presso la giustizia ordinaria ed amministrativa.
Anche questo tema potrebbe essere oggetto di attenzione da parte dei consiglieri di amministrazione dell'Ente.

sabato 1 maggio 2010

Una diversa cabina di regia per il comparto spaziale

A commento di un precedente articolo sull’avvio del totonomine, un lettore anonimo, appassionato di attività spaziali,auspica che” Al termine dei sei mesi sia definito uno statuto che renda l'Agenzia Spaziale Italiana un ente di serie A, per ricorrere ad un gergo calcistico, al di là delle nomine e/o conferme che possano venire.”
"Ma ciò dipenderà anche dalle strategie che il Governo intenderà seguire nel settore spaziale, settore che ultimamente è stato considerato con un interesse sempre più fievole.”.
La voce dell’anonimo commentatore non sembra affatto isolata, in quanto diffusi sono i malumori interni ed esterni sulla tenuta dell’agenzia.
Ma il reale problema è che negli anni sono state sempre più deboli le direttive del dicastero vigilante e di conseguenza i piani spaziali predisposti dall’ASI sono diventati prevalentemente un coacervo di interessi industriali grandi e piccoli che gravitano nel settore spaziale.
Sempre meno si intravvedono nei piani spaziali elementi strategici che debbono e possono scaturire da chiari indirizzi politici del dicastero vigilante.
Si tratta quindi di ridefinire una regia di comando in cui l’Ente che coordina le attività spaziali svolga un ruolo più strumentale nei confronti del Governo.
E non è un caso ad esempio che già il decreto legislativo dell’ASI ponga in evidenza all'articolo 21 tra l’altro che il Ministero vigilante "promuove, sulla base della valutazione del contesto nazionale ed internazionale, la definizione degli indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale, con particolare riferimento alla ricerca, nonché in ordine alla predisposizione del Piano spaziale nazionale;"
Si tratta quindi di rendere operativo questo principio al fine di promuovere unn corretto sviluppo dei programmi spaziali con contenuti tecnologicamente avanzati e di reale avanzamento scientifico.
Vi è da augurarsi quindi che gli esperti nominati dal Ministro per integrare il consiglio di amministrazione dell’Ente nella formulazione dello statuto, siano edotti su tali irrinunciabili esigenze necessarie per ripristinare "il governo” delle attività spaziali in un modo più efficiente che soddisfi le istanze dell’anonimo lettore.