sabato 15 maggio 2010

Imminenti decisioni in ESA: cosa farà l'Italia?

Se il futuro dell’agenzia spaziale italiana appare incerto od addirittura nebuloso, non migliori sono le prospettive dell’Agenzia spaziale europea di cui l’Italia è uno dei maggiori paesi finanziatori.
Mentre si profila infatti per l’ASI, nella stesura dello statuto, sempre più il ruolo di un organismo mero certificatore,già a partire dal prossimo consiglio dell’ESA si incomincerà con molta probabilità a discutere sulle candidature per il Direttore Generale, .
Dordain l’attuale direttore il cui mandato è in scadenza, è intenzionato a restare, almeno in termini di proroga fino alla nuova conferenza dei ministri della ricerca, con l’appoggio di molti Paesi membri tra cui sembra anche l’Italia.
Ma i responsabili spaziali del nostro Paese, sono sicuri che la migliore soluzione è quella dello "statu quo"?
Il MIUR, cui spetta l’indirizzo politico ha proceduto, soprattutto nell’imminenza della predisposizione del piano pluriennale, ad un’attenta valutazione dell’andamento dell’ESA in questi ultimi anni ed in particolare degli interessi italiani in ESA in termini di programmi, ritorni per le nostre industrie e presenza italiana in livelli significativi nell’organizzazione dell’ESA? In poche parole è contento di come vanno le cose?
Da questa analisi discende anche la valutazione sulla posizione da assumere sul rinnovo del direttore generale che non va disgiunta dalla messa in atto di tutte le azioni necessarie per rafforzare la compagine italiana nell’ESA ai massimi livelli.
Non è tuttavia in discussione soltanto un avvicendamento di poltrone; ci troviamo infatti anche a dovere affrontare una profonda modifica dei ruoli dell’Agenzia europea o forse una vera e proprio palingenesi nei prossimi anni.
L’ESA infatti si sta configurando sempre più come braccio operativo della Unione europea.
Ci troviamo quindi di fronte ad un’evoluzione delicata dell’organismo europeo che dovrà essere gestita “cum grano salis” dai Paesi membri.
In questo contesto l’Italia ed in primis il MIUR dovranno giocare pertanto le proprie carte con molta perspicacia.
Insomma nei prossimi mesi sia in Italia sia in Europa saranno in ballo molte poltrone!
La politica dello stare alla finestra e non svolgere un ruolo attivo non giova a nessuno.

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