La Toyota ricorre alla NASA per approfondire il caso anomalo dell’acceleratore che ha mietuto non poche vittime.
Questo si apprende dai media.
L'Ente spaziale statunitense quindi prende in cura il paziente Toyota o meglio sta approfondendo la questione in termini diagnostici.
Un agguerrito team interdisciplinare composto da esperti in elettrologia elettromagnetismo, software, statistica e raggi cosmici è al lavoro in associazione con i tecnici della sicurezza stradale.
Questo è un palese caso di trasferimento tecnologico in cui l’esperienza spaziale va a supporto delle applicazioni civili.
E non è il solo: fece notizia ad esempio qualche tempo fa, secondo quanto riportato da agenzie di stampa, il fatto che l’agenzia spaziale europea (ESA) avrebbe messo a punto per le applicazioni della moda e in particolare per l’industria tessile un occhio artificiale utilizzato per il telerilevamento per il monitoraggio di anomalie e difetti nelle colorazioni delle stoffe.
Sono progetti promettenti per il futuro, ma che hanno bisogno soprattutto del concorso dei soggetti fruitori come ad esempio nel caso tessile delle industrie seriche di Como.
E in Italia?
A quanto risulta paragrafi(ed anche molti) sono stati scritti sul trasferimento tecnologico e sulle benefiche implicazioni.
Non si conoscono tuttavia,se non sporadicamente, risultati concreti e reali intenzioni.
martedì 13 aprile 2010
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