Gli eventi recenti contrassegnati da un risveglio dell'uso militare dello spazio destano comprensibile inquietitudine da parte dell’opinione pubblica.
Ne sono tangibile testimonianza in questi mesi l’impegno in campo missilistico e spaziale da parte della Corea del Nord, il potenziamento della tecnologia militare iraniana ed ovviamente il continuo potenziamento da molti anni ad oggi da parte israeliana di cui è peraltro ben nota la strategia spaziale.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata indubbiamente dal recente test statunitense della settimana scorsa del X-37B derivato dallo shuttle, che conferma come la strada alla militarizzazione dello spazio sia ormai ben delineata.La navetta in salsa militare, decollata in gran segreto da Cape Canaveral in Florida è top secret: comunque si sa che è un velivolo a dimensioni ridotte che come lo shuttle atterra come un aliante. La cosa più importante è la sua capacità di volare senza pilota per un massimo di 270 giorni nello spazio potendo svolgere qualsiasi missione di tipo militare dai test di nuova tecnologia come i laser all’osservazione intelligente della terra.
Il caso ha voluto che fosse Barack Obama "il Nobel per la pace"a riesumare in sostanza l’avvio dello scudo spaziale concepito nel 1983 da Reagan, ma questa è una considerazione soltanto politica che deve giustamente esulare da questo articolo.
Ma gli altri Paesi non stanno a guardare ed in Europa non sono secondi Francia ed Italia il cui programma Cosmo- Skymed interessa molto il Ministro della Difesa. Il suo impegno nella concezione duale del sitema è massima e naturalmente pesa in modo comsistente in chiave organizzativa.
Dulcis in fundo! L’agenzia spaziale europea freme sempre più per interessarsi anche di cose militari e non è un mistero che abbia organizzato al suo interno uno staff cui partecipa anche un rappresentante italiano per redigere un documento anche di concerto com l’Unione europeaper la srategia della difesa europea che dovrebbe essere approvato nella prossima conferenza dei Ministri della ricerca-
Questa dunque è una vera e propria deriva militare in barba alle raccomandazioni dll’ONU per l’uso pacifico dello spazio.
Non dobbiamo fare tuttavia come Alice nel paese delle meraviglie e non dimenticare peraltro come continui ad essere di immensa portata l’uso dello spazio, non solo per l’esplorazione scientifica,ma anche per le numerosissime applicazioni civili, come ad esempio nelle telecomunicazioni, nelle osservazioni della terra e nella geodesia.
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