giovedì 9 giugno 2011

Mala tempora currunt per il sistema spaziale nazionale?

LaTelespazio, azienda leader del settore spaziale, sembra in ginocchio per scelte sbagliate e ritardi nei finanziamenti governativi. Conseguenza inevitabile sono la cassa integrazione e   gli scioperi negli stabilimenti ed anche nella società e Geos (80% Telespazio e 20% ASI) dedicata alla commercializzazione dei dati cosmo-Skymed. Invero non ci troviamo di fronte ad un ciel sereno, ma ben moto alle organizzazioni sindacali da alcuni mesi.
Non vi è solo tuttavia  la pesante situazione industriale a mettere in fibrillazione il settore, ma anche i ripetuti atti ispettivi parlamentari di cui nell’ultimo  si pone in evidenza “quale sia stato il reale utilizzo di COSMO-SkyMed, costato alla collettività oltre un miliardo di euro, tanto più che l'Agenzia spaziale italiana aveva definito da alcuni anni un accordo con il Dipartimento della protezione civile nel settore, del rischio sismico”
 Si insiste anche nel chiedere al Ministro
  Quali misure intende adottare per impedire che i dirigenti dell'ASI siano molto prodighi nell'utilizzo dei fondi pubblici per meri fini di propaganda, con costose missioni estere a spese della collettività per creare un consenso sui media e su ben note oligarchie, che spesso fanno parte delle solite compagnie di giro e di incroci nelle "cricche" economiche di potere, e al fine di ricondurre la gestione di aziende pubbliche nel rispetto della sobrietà e nella mission al servizio degli interessi generali del Paese.
  In questa atmosfera così pesante su cui si auspicano risposte di chiarezza  tra poco saranno esaminate dal comitato di selezione le varie candidature tra cui anche quelle di partecipazione alla Presidenza dell’ASI
Sarà fondamentale la scelta di un candidato in grado di affrontare con terzietà la difficile situazione spaziale nazionale.


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