In un articolo precedente di questo blog abbiamo parlato della militarizzazione dello spazio italiano. E' un tema delicato ripreso anche in atti ispettivi parlamentari a proposito dell’utilizzo del sistema di osservazione della terra Cosmo-Skymed.
Non ci troviamo tuttavia di fronte ad un fatto isolato perché in Europa ed in particolare nell’agenzia spaziale europea, si assiste ad una deriva militare che va avanti da anni.
Secondo alcuni, l’agenzia europea dovrebbe sviluppare soltanto programmi civili ed invece è proprio di questi giorni l’annuncio che in occasione del salone di Le Bourget( presumibilmente il 20 giugno p.v.) sarà firmato un accordo tra ESA ed EDA per progetti specifici da sviluppare in un periodo limitato di tempo.
Le attività di interesse comune si concentrano su di intelligence, sorveglianza,ricognizione, e sinergie civili-militari in osservazione della Terra e tecnologie dello spazio critico in cui l'Unione Europea non vuole essere totalmente dipendente da fornitori al di fuori dell'UE.
Il tutto rientra insomma in un più ampio contesto europeo dove detta legge sempre più l’Unione europea che guarda all’ESA come un mero braccio tecnico di supporto per la definizione della strategia europea da parte dell’Unione europea stessa.
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