Il sito del MIUR ha pubblicato il ventaglio degli Enti di cui al decreto legislativo di riordino.
Sono tutti con statuti per nulla differenti tra loro e che contengono modeste innovazioni.
Se si va a ripercorrere tuttavia le dichiarazioni pubbliche rilasciate dal Ministro Gelmini sul riordino degli Enti si ritrovano anche importanti annunci come quello fatto ad un convegno sul trasferimento tecnologico nel 2010 in cui il Ministro mette in evidenza che “ un’operazione (ndr degli Enti di ricerca) potrà' avvenire anche "attraverso accorpamenti e fusioni"
Quanto è rimasto di queste dichiarazioni di intenti da parte del Ministro?
Pressoché nulla perché ogni Ente sembra ripiegato su sè stesso nell’unico obiettivo di salvaguardare presunte autonomie e spazi di potere.
Sorge allora spontanea la domanda se siano ancora possibili in questa fase terminale del riordino accorpamenti di Enti finalizzati a semplificare il sistema complessivo ed a ottimizzare gli obiettivi di ricerca del Paese.
Soltanto come esempio, potrebbe essre utile procedere ad un accorpamento tra ASI ed INAF se non altro per il fatto che quest'ultimo è un Ente dedicato completamente alle problematiche di astrofisica.
Grazie a questa fusione un nuovo Ente di Ricerca comprensivo di’ASI ed l’INAF potrebbe avere in sé competenze adeguate sia in campo scientifico, sia in quello tecnologico.
E' elevata tuttavia la probabilità che il Ministro contraddica i suoi propositi iniziali.
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