I grandi eventi sismici come i terremoti, di cui un ultimo di imponente portata è avvenuto in Nuova Zelanda, rendono sempre più attuale valutare quanto tecnologie altamente innovative come quelle delle osservazioni della terra da satellite possano essere utile nella prevenzione dei terremoti.
Ne parlammo già nel blog in un articolo del 14/09/2010 in cui dèmmo risalto ad una polemica tra la protezione civile nazionale e un gruppo di scienziati in ordine alla utilità dei satelliti per la previsione dei fenomeni sismici.
In quella occasione la tesi sostenuta dalla protezione civile fu che è veramente prematuro e foriero di false promesse pensare ad un reale intervento operativo dei satelliti di telerilevamento per il monitoraggio di fenomenologie complesse come quelle che preludono ai terremoti.
Comunque a prescindere dalle posizioni riportate è estremamente utile affinare le tecnologie di telerilevamento per concorrere non solo per accertare ii danni causati da questi fenomeni ma anche per contribuire alla prevenzione
E’ una finestra sul futuro ed in tal senso sembrano molto promettenti i satelliti come Cosmo Skymed oggi già in grado di gestire le catastrofi naturali.
Si guarda anche più lontano ed in tal senso nei giorni scorsi è stato presentato a Mosca «TwinSat», un progetto scientifico anglo-russo, che dovrebbe permettere un giorno agli studiosi di predire dove e quando si verificheranno i futuri terremoti.
Gli scienziati inglesi e russi lavoreranno assieme per sviluppare due satelliti che nel 2015 saranno lanciati nello spazio e e avranno il compito di captare quei segnali elettromagnetici che annunciano i sismi.
Su tali prospettive a medio termine sarebbe importante ascoltare non soltanto i pareri dei detentori della tecnologia e cioè l’ASI e le industrie costruttrici del sistema Cosmo-Skmed , ma soprattutto i pareri degli utilizzatori delle tecniche ed in tal caso in primis l’autorevole Istituto nazionale per la geofisica e la vulcanologia.
Si guarda anche più lontano ed in tal senso nei giorni scorsi è stato presentato a Mosca «TwinSat», un progetto scientifico anglo-russo, che dovrebbe permettere un giorno agli studiosi di predire dove e quando si verificheranno i futuri terremoti.
Gli scienziati inglesi e russi lavoreranno assieme per sviluppare due satelliti che nel 2015 saranno lanciati nello spazio e e avranno il compito di captare quei segnali elettromagnetici che annunciano i sismi.
Su tali prospettive a medio termine sarebbe importante ascoltare non soltanto i pareri dei detentori della tecnologia e cioè l’ASI e le industrie costruttrici del sistema Cosmo-Skmed , ma soprattutto i pareri degli utilizzatori delle tecniche ed in tal caso in primis l’autorevole Istituto nazionale per la geofisica e la vulcanologia.
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