domenica 18 luglio 2010

La diplomazia spaziale statunitense

Continua ad esservi fermento nella politica spaziale statunitense.
Secondo quanto riportato sulla stampa statunitense (Washington Examiner) in un’intervista ad Al-Jazeera l'amministratore dell'Ente nazionale aeronautico e spaziale (Nasa), Charles Bolden Jr avrebbe dichiarato di essere stato incaricato dal Presidente di allargare i rapporti internazionali e trovare il modo di entrare in contatto con il mondo musulmano presente in medio Oriente, nel Nord Africa e nel sud est asiatico ed in particolare nei paesi na prevalenza musulmana,per aiutarli a sentirsi orgogliosi del loro contributo storico alla scienza, alla matematica e all'ingegneria. Nell’ambito dei programmi formativi portati avanti dalla NASA ad esempio, tre ragazzi provenienti dagli Emirati arabi Uniti (Eau) inizieranno un programma di internato presso l'Ames Research Center della Nasa a Moffett Field, in California.
Bolden avrebbe asserito tra l’altro che: "La Nasa non è solo un'agenzia di esplorazione spaziale, ma è anche un'agenzia che opera per migliorare la terra"
Questo nuovo corso ,laddove confermato, potrebbe essere destinato a suscitare clamore in quanto resta prevalente l’opinione che l’Ente spaziale americano non debba essere distorta dal suo esclusivo ruolo di contribuire soltanto all’ampliamento delle frontiere della conoscenza .

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