In un momento così delicato in cui prevalgono giustamente preoccupazioni per la ripresa socio economica del Paese nel difficile scenario europeo,sembra certamente secondario per molti parlare di ricerca, tecnologia e ruolo degli Enti di ricerca.
Non lo è certamente e non deve esserlo per noi addetti ai lavori.
Tra qualche giorno il consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana, dovrebbe deliberare sul nuovo statuto dell’Ente.
Non è dato sapere con certezza cosa contenga. E’ auspicabile che non si tratti soltanto di cosmesi e del futuro dei vertici spaziali.
E’ auspicabile invece che venga trattato e con forza il punto determinante e qualificante del giusto ruolo dell’Agenzia, che ormai da molti anni sembra a molti offuscata in autonomia e chiarezza strategica.
Si richiede che diventi un organismo di comando completamente affrancato che risponda soltanto alle direttive politiche del ministero vigilante.
E’ augurabile che questo Ente svolga anzitutto ricerca e sviluppo, come prevede il legislatore, e che sia veramente rappresentato e radicato sul territorio in modo equilibrato al nord , al centro ed al sud, attraverso centri operativi tra cui vi sia ovviamente anche il CIRA, inserito purtroppo nella lista degli Enti non utili.
Vi sarebbe certamente ancora il tempo per avviare, mediante forum adeguati ed opportuni , un franco e serio dibattito fra i molteplici soggetti pubblici e privati, di ricerca ed industriali per discutere sul futuro del comparto ed in primis dell’organo di controllo.
Questo modesto blog è ben lieto di fare la sua parte.
giovedì 17 giugno 2010
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