Come già avemmo modo di anticipare nell’articolo "ancora sulle cose di casa nostra"del 7 febbraio 2010,è senza dubbio opportuno, nell’imminenza della definizione dello statuto dell’ASI ,secondo quanto previsto dal vigente decreto legislativo sugli Enti di ricerca, soffermarsi progetto di legge presentato dalla Lega Nord per l'indipendenza della Padania (primo firmatario l’onorevole Polledri) inerente "alla riorganizzazione delle competenze nel settore spaziale e aerospaziale",ora all'attenzione del parlamento.
Il progetto di legge riorganizza il comparto spaziale secondo i due distinti
livelli di indirizzo strategico, di coordinamento e di controllo, e operativo, tecnico e gestionale, per tenere meglio conto delle molteplici
componenti di ricerca, industriali e applicative operanti nel settore.
In tale contesto l’attuale agenzia spaziale italiana dovrebbe essere completamente rivisitata,diventando un Ente pubblico meramente esecutivo che espleti soltanto compiti tecnici e gestionali sulla base delle direttive impartite a livello strategico da un organismo strategico politico incardinato nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’ASI di fatto diventerebbe quindi un Ente strumentale e sarebbe diretta da un Direttore Generale,e non più da un Presidente.
Tale progetto di legge è a mio avviso completamente innovativo e potrebbe risolvere le contraddizioni insite da tempo nell’agenzia spaziale italiana che, come i fatti negli anni hanno dimostrato, non è in alcun modo un Ente di ricerca.
Certamente la strada intrapresa dal Ministro Gelmini è completamente diversa e tende a caratterizzare invece l’agenzia spaziale come un Ente di ricerca tout court con tutte le implicazioni che ne derivano.
Ad ogni buon conto, qualunque sia l’orientamento intrapreso, è necessario che vi sia comunque un’inversione di tendenza in un Ente che allo stato attuale rischia di assumere sempre più le caratteristiche di un mero sportello bancario.
lunedì 22 marzo 2010
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