venerdì 11 febbraio 2011

Il “nuovo corso politico egiziano”: ripercussioni nel settore spaziale?

I recenti sconvolgimenti politici nel Medio Oriente con particolare riferimento a Paesi come l’Algeria, la Tunisia e soprattutto l’Egitto in cui si avvia una “nuova stagione” con le dimissioni di Mubarak, provocano ripercussioni ovviamente anche nei settori scientifico- tecnologici in cui si inscrive anche quello spaziale ove questi Paesi medio orientali sono impegnati da anni sia pure a diverso livello.
Senza andare troppo in là nel tempo il 2009 fu ad esempio l’anno italo-egiziano della scienza e della tecnologia in cui furono sancite importanti ricadute sulla crescita economica e la competitività dei nostri due Paesi” nell’alta tecnologia, nell’energia solare e nello spazio.
Per quanto riguarda la collaborazione in questo ultimo settore  invero essa nasce nel 2001, quando fu dato apporto di competenza sotto l’egida dell’ASI alla tecnologia spaziale egiziana da realtà industriali italiane.
Non è dato sapere ad oggi quale potrà essere l’evoluzione futura, e quali slittamenti temporali e modifiche subirà per forza maggiore il programma spaziale egiziano che prevede importanti lanci di satelliti dedicati alle osservazioni della terra come l’Egypt Sat 2 pianificato nel 2012 e Desertsat programmato per il 2017.
Questa nuova congiuntura politica dunque non può che indurre preoccupazioni anche in Italia di cui sono note le collaborazioni nello scacchiere mediorientale , con Israele, ma anche con l’Egitto.
Sarà dunque tutto più difficile nel futuro nell’area medio orientale ove l’Egitto svolge un ruolo fondamentale nei rapporti con i Paesi europei?

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