sabato 28 agosto 2010

Conversazione con un probabile candidato a futuro Presidente dell’ASI

L’Agenzia spaziale italiana rimodellata dalla recente legge di riordino dell’ASI e dal suo statuto attuativo dovrebbe avere entro l'anno un nuovo vertice.
Si riportano qui di seguito i brani essenziali della conversazione con un prevedibile candidato:
Quali sono i programmi per il futuro?
Anzitutto massimo rispetto per i precedessori a questa carica perché vi sono state in questi 20 anni e più molte ombre ma anche molte luci.
Mi consenta di mantenermi sulle generali perché la definizione dei futuri programma ed in sostanza il nuovo piano pluriennale andrà elaborato in modo compiutamente democratico dal basso verso l’alto con il concorso di tutte le componenti spaziali scientifiche, universitarie ed industriali.
Si tratta di riportare la barra al centro., cioè definire programmi che siano ad alto contenuto scientifico ed innovativo e non troppo spostati verso aspettative molto settoriali

Da chi dovrà dipendere l'ASI
E’ fuor di dubbio, se non altro e non solo per rispettare le leggi vigenti che i programmi dovranno essere di ricerca e sviluppo e non di natura meramente applicativa e commerciale che esulano dalle competenze del MIUR.
Ciò non toglie che nel futuro anche immediato potranno e dovranno essere studiate formule legislative più adeguate.

Come dovrebbe essere articolata l’ASI?
Dovrebbe avere una struttura molto semplificata e non centralizzata: dovrebbe radicarsi maggiormente sul territorio e caratterizzarsi in centri di eccellenza e cià potrà essere fatto con il reale contributo anche finanziario da parte delle regioni ed autonomie locali
E riguardo alle collaborazioni internazionali?
Poche ma di prospettiva non prescindendo ovviamente da quelle multilaterali europee in cui sempre più l’ESA diventerà un braccio tecnico della Unione Europea
Occorre infatti evitare lo sciame di collaborazioni internazionali che si avviano al solito con i memorandum di intesa per poi non tradursi negli anni in iniziative concrete.

E quale politica industriale?
Uno degli obiettivi di una sana politica industriale dovrà essere l’allargamento dei soggetti interessati ai programmi spaziale e ciò non è certamente immediato ma conseguente ad accurate ed approfondite analisi di mercato soprattutto a livello europeo.
Quale dovrà essere la politica del personale?
La più equilibrata possibile annullando definitivamente la netta divaricazione tra personale a tempo indeterminato e quello determinato che ha raggiunto anche punte di precarietà
Si tratta di dare nuovamente maggiore responsabilità al personale dell’ASI troppe volte nel corso degli anni esautorato da staff sovra strutturati e consulenze che duplicano le competenze già esistenti.

E la formazione?
Non va trascurata, anzi rafforzata per la crescita delle nuove leve e ciò va fatto con il preminente contributo delle Università.

La conversazione ufficiale potrebbe non esservi stata, ma anche se fosse avvenuta,non sarebbe giusto rilevare l'identità del candidato per rispetto alla sua persona ed alle prerogative del Ministro competente.

Naturalmente questo spazio è aperto anche ad altri candidati e sono tanti quelli con alto profilo professionale e comportamentale.

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